“Questo asilo non s’ha da fare” e i 19 miliardi del pnrr bloccati

By Ana Maria Perez

19 miliardi del pnrr bloccati

Anche se la terza tranche dei fondi europei resta bloccata, il governo Meloni ritiene di aver risolto i problemi sollevati dalla Commissione Europea e si aspetta che in qualche settimana i 19 miliardi del pnrr vengano sbloccati. Uno dei progetti di questa fase era quello della realizzazione di tanti nuovi posti nido (del valore di 4,6 miliardi di euro) che ora vi raccontiamo, con qualche goccia di storia.

Quando Alessandro Manzoni scrisse la famosa frase Questo matrimonio non s’ha da fare, nè domani nè mai!” non era sicuramente consapevole di quanto l’espressione, che riguardava le nozze dei promessi sposi Renzo e Lucia, sarebbe stata utilizzata in mille modi e contesti negli anni. Non chiederemo all‘Intelligenza Artificiale di tradurre il testo; tanto, già sappiamo che non ci azzeccherebbe, ma il fatto che si possa riproporre in altri contesti è indubbiamente curioso. Vediamo uno degli ultimi casi a cui può essere applicato il senso della “difficoltà” implicita nel concetto.

I 260 mila nuovi posti negli asili comunali con i fondi del pnrr

Uno dei progetti (dei tanti) dei fondi PNRR riguardava la necessità di creare nuovi posti per le famiglie negli asili comunali, settore in cui l’Italia si trova, da sempre, agli ultimi posti dell’Unione europea. Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, per questo motivo, era prevista la realizzazione di più di 260mila nuovi posti entro il 2025. Pochi giorni fa, quando l’Istat ha annunciato che nel nostro Paese la denatalità è un dato di fatto, si è discusso molto su questo argomento. Le donne sono state “richiamate” alla maternità e sul web sono nate subito le polemiche. Se le famiglie non riescono ad avere aiuti per la gestione dei figli, sarà sempre più difficile farli.

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Questo asilo non s’ha da fare

Il ministro degli Affari europei Raffaele Fitto ha parlato nelle ultime ore in una conferenza stampa sullo status dei 27 progetti che dovrebbero chiudersi entro il prossimo giugno per sbloccare i fondi europei. Il Ministro ha spiegato come sta affrontando i problemi burocratici della rendicontazione a Bruxelles del progetti del PNRR; tuttavia, sui ritardi ha messo le mani in avanti:  “Siamo arrivati qui a ottobre, ci vuole malafede per sostenere che è tutta colpa nostra

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Il Ministro Raffaele Fitto

Il problema asili era molto noto ai tecnici di Mario Draghi, che hanno inserito l’argomento come prioritario tra i progetti immediati per le famiglie. E’ stato sin dall’insediamento del nuovo esecutivo uno degli argomenti fra i più discussi a Palazzo Chigi. Purtroppo, i tempi burocratici per le delibere dei Comuni sono troppo lunghi. La scorsa settimana il Ministro Raffaele Fitto ha discusso degli aspetti tecnici con il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Non solo è un problema di ritardi burocratici, ma anche di gestione delle richieste di modifica dei progetti quando si devono eseguire attività (anche edilizie) che modificano o creano ex novo la struttura dei centri per i più piccoli.

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Alla fine dell’incontro, i due ministri hanno chiesto aiuto alle strutture provinciali del Tesoro per accelerare i tempi. Tuttavia, non c’è certezza che si riusciranno a creare i 260mila nuovi posti attesi negli asili nido entro il 2025. Fitto ha lasciato aperto uno spiraglio nella speranza di superare le cosiddette “criticità

Altre criticità oltre agli asili nido

Riguardo ai 27 obiettivi da centrare entro giugno, Fitto ha parlato di altre due criticità. Si tratta della sperimentazione dell’idrogeno sulle autostrade (le domande sarebbero inferiori alle disponibilità) e del progetto Cinecittà (262 milioni di euro), dove sarebbe a rischio la firma entro giugno dei contratti per 9 studi cinematografici come prevede il Pnrr. Il prato che domina il quartiere di Torre Spaccata, alla periferia est di Roma rischia di non diventare più il nuovo set di Cinecittà. Diventeranno una realtà i teatri di posa, i backlot (spazi per le riprese esterne) digitalizzati e sostenibili o resteranno un sogno? Lo vedremo.

Certi che questa opportunità del PNRR non capiterà più, speriamo che i problemi burocratici possano essere risolti con delibere di forza per non dovere ricorrere in futuro a chiedere altri denari all’Unione Europea con interessi di tutto rispetto. Mentre il progetto dei 260 mila nuovi posti degli asili nido del PNRR è finanziato a tassi irrisori, un eventuale prestito per dare alle famiglie un “tot” di euro (in denaro o sotto forma di sconto fiscale) per stimolarle a fare più figli (come proposto dal Ministro Georgetti) avrebbe ripercussioni salate per i contribuenti. E noi prediligiamo sempre il “dolce” alla fine. Voi cosa ne pensate? Scriveteci e raccontateci

Questa vignetta racconta quello che ha detto il ministro Fitto in Aula

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