Alessia Pifferi: mamme inviano soldi e regali alla mamma omicida

By Redazione

Una (inaspettata) ondata di solidarietà ha raggiunto Alessia Pifferi, la mamma 36enne di Milano accusata di omicidio volontario della figlioletta Diana, di appena 18 mesi.

La piccola è stata lasciata da sola in casa, ed è morta di stenti, dopo una lunga e terribile agonia.

Il caso di Alessia Pifferi aveva indignato l’Italia intera, persino la madre ha preso le distanze dalla figlia, negandosi al telefono e non rendendosi rintracciabile nemmeno dai difensori della donna.

Iscriviti gratuitamente sul canale Telegram, cliccando qui

oppure su Whatsapp, cliccando qui per non perdere tutte le novità

Ma ora, a distanza di due mesi da quel terribile giorno, l’Italia ha iniziato a mostrare vicinanza alla donna: profumi, creme per il corpo, libri, anche soldi.

I regali arrivano allo studio del suo legale, Solange Marchignoli: “Voglio dare una mano anche io, non inviando soldi (non mi sembra il caso) ma magari qualcosa che può aiutarla nel quotidiano: una piccola coccola a questa donna confusa e spaurita” di legge in uno dei messaggi giunti allo studio legale.

L’avvocato: “Poterò i regali al carcere”

Solange Marchignoli ha fatto sapere che porterà regali al carcere in cui la donna è detenuta: “Per quanto mi riguarda, non c’è una causa più urgente né più giusta del proteggere Alessia da questa medioevale caccia alle streghe. Ha bisogno di aiuto, questo è indubbio. E non mi troverà sorda al suo appello, mai”.

Ma per il gip la donna non è incapace di intendere

Tuttavia, il gip ha invece negato che Alessia Pifferi sia incapace di intendere e di volere.

 Il gip Filice non ha ravvisato, allo stato delle indagini, motivi validi per consentire infatti dei colloqui con lo psichiatra.

Si resta, invece, in attesa dell’incidente probatorio, che prenderà il via il prossimo 28 settembre, circa gli accertamenti biologici sulle sostanze nel biberon della piccola.

Se dagli esiti degli esami sul latte trovato nel biberon, dovesse risultare che la Pifferi ha dato alla piccola delle benzodiazepine alla piccola Diana per evitare che lei piangesse, la sua posizione si aggraverebbe: verrebbe infatti riconosciuta la premeditazione.

Gli investigatori hanno anche depositato le chat estrapolate dal cellulare della donna.

Lascia un commento