L’impatto della tecnologia sulle nostre vite è ormai indubbio, e se da un lato l’uso sempre più “intensivo” di dispositivi elettronici da parte dei più piccoli può risultare preoccupante, non tutti i mali vengono per nuocere: a Bologna, infatti, nasce la prima scuola che per fare lezione usa solo l’ipad.
Alla fine delle lezioni, il tablet rimane in un carrello fino alla mattina seguente.
Scuola “virtuale” per 45 studenti
45 studenti della prima AE e della terza AE dell’indirizzo economico dell’Ipsas Aldrovandi Rubbiani di Bologna studieranno solo su ipad.
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La stessa cosa vale per i docenti: anche loro svolgeranno le lezioni solo ed esclusivamente con l’aiuto del supporto multimediale. Una idea innovativa, perché questo vuol dire dire addio agli zaini e ai quintali di libri cui eravamo abituati noi delle generazioni prima, dai millennials in giù.
“Tutto, comunque, avverrà in modo graduale per tutti: professori e studenti”, precisa subito la preside dell’istituto che, fin dal suo arrivo, ha spinto proprio per essere tra i primi istituti a presentare tale innovazione.
E’ un modo anche per “fare acquisire nuove competenze ai nostri studenti e di arginare la dispersione scolastica che, soprattutto tra gli studenti più deboli, è un fenomeno che noi cerchiamo di contrastare in ogni modo”, osserva Pintori a Il Resto del Carlino:nelle tre sedi dell’Aldrovandi Rubbiani ogni finisce per ritirarsi circa il 20% degli studenti (1.100 i frequentanti). “Per la scuola questa è una sconfitta che va vinta”. I
Ma l’istituto bolognese non è il primo ad avere aderito a questa iniziativa. Si pensi, ad esempio, che l’Essence school Monza di Monza, “usa il tablet in classe da anni con dei risultati eccezionali”, ci tiene a sottolineare la dirigente
Tuttavia, prima di entrare nel vivo della didattica con ipad, studenti e professori verranno formati. “Innovare ha dei costi sia in termini di strumenti sia di tempi: nulla può essere lasciato al caso”, avverte la preside Pintori. A gennaio si parte, ma i docenti “potranno gestire questa fase di transizione con i tempi che riterranno più opportuni”.
Poi conclude: “Con l’iPad, i ragazzi sono avviati all’auto-apprendimento: guardano, osservano, toccano lo schermo, cercano. Creano il loro sapere attraverso uno strumento che piace. Tutto questo poi avviene con la guida del docente. In questo modo, si lavora anche per un uso consapevole delle nuove tecnologie”.