Il caso Pelicot ha sconvolto il mondo intero. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che Domique, quell’uomo anziano sposato da una vita con Giséle, avrebbe narcotizzato la consorte per lasciarla in pasto a centinaia di stupratori. Ma la condanna è finalmente arrivata.
Il caso terrificante che ha scioccato la Francia
Dominique Pelicot si rifugiava nel proprio studio, apriva il laptop e grazie a internet aveva accesso a migliaia di stupratori per la propria moglie, ignara. Basta mischiare dei narcotici all’interno dei suoi pasti, affinché la donna cadesse in un sonno profondo, risvegliandosi intontita e piena di dolori. Non capiva cosa le accadesse, né perché ogni tanto il suo corpo le presentasse infezioni all’apparato sessuale.
Con l’andare degli anni il suo cervello mostrava sempre più segni di cedimento, perdite di memoria, motivo per cui si presentò a un medico. Ma la svolta di tutto si ebbe quando Dominique, suo marito, venne fermato all’esterno di un supermercato mentre scattava foto sotto le gonne di sconosciute a loro insaputa.
Iscriviti gratuitamente sul canale Telegram, cliccando qui
oppure su Whatsapp, cliccando qui per non perdere tutte le novità
Da lì la scoperta di centinaia di foto e video di stupri ai danni di quella che era la moglie. Più di 200 stupri, più di 70 uomini di cui solo 50 riconosciuti e rintracciati dalla polizia.
Un gruppo di violentatori che si incontrava su un sito web e inneggiava alla violenza come modello di vita, tra questi c’era anche un discepolo di Pelicot che ne imitò il modus operandi, narcotizzando la moglie e sottoponendola alle violenze dell’uomo.
La condanna a 20 anni
Dominique Pelicot ha detto alla corte che in un periodo di circa 10 anni ha reclutato dozzine di uomini per violentare sua moglie nella sua casa nella sonnolenta cittadina di Mazan, nel sud della Francia. Dai vigili del fuoco ai giornalisti fino agli infermieri, uomini di ogni età e provenienza hanno stretti legami per abusare della donna. L’imputato più giovane ha attualmente 27 anni mentre quello più anziano 74 anni. Tutti gli uomini che hanno assistito al processo di Avignone vivono nel raggio di 50 chilometri dalla villa Pelicot.
Dopo il primo contatto sul web, la conversazione si spostava su Skype, secondo quanto riferito dalla polizia. L’uomo spesso faceva videochiamate con gli interessati in anticipo, filmando sua moglie con la telecamera e condividendo foto e video intimi di Giséle.
La donna, dopo un primo shock iniziale dopo aver scoperto la verità, ha scelto di evitare l’anonimato e di affrontare l’imputato in un processo aperto ai media e al pubblico. Ha accusato il suo ex marito di violenza sessuale per un periodo di 10 anni. La gente l’ha applaudita in tribunale e le ha dato pieno supporto. Quindici degli imputati, incluso Pelicot, si sono dichiarati colpevoli di stupro, ma altri no, credendo che il consenso del marito sia sufficiente. L’uomo, dal canto suo, ha detto: “Sono uno stupratore proprio come tutti gli altri in questa stanza“.
Il tribunale ha deciso la massima pena di 20 anni per Dominique, mentre per gli altri una pena che va dai 3 ai 13 anni di reclusione. Il PM Laure Chabaud ha dichiarato: “È al tempo stesso molto, perché si tratta di vent’anni di una vita, e quale che sia l’età non è poco. Ma è anche troppo poco rispetto alla gravità dei fatti che sono stati commessi e ripetuti”.