Nelle ricerche per la prevenzione oncologica si è attenti anche agli stili di vita e si promuovono quelle abitudini che migliorano la salute e contrastano i batteri, ad esempio. Connesso a quanto scritto troviamo l’invito anche nel mettere al primo posto l’igiene dentale e i medici lo fanno da molto tempo.
Curare denti, gengive e cavo orale aiuta a mantenere i denti sani, a prevenire formazioni di carie, tartaro e di batteri dannosi. Aiutano anche ad avere la giusta attenzione a quello che si mangia, infatti cibi con molti zuccheri, grassi o aggressivi verso denti o bocca possono provocare anche altri danni nel lungo periodo.
Quindi, moderazione, attenzione alla spesa alimentare e prevenzione. Nell’articolo di oggi, le ultime scoperte fatte su scarsa igiene e forme di cancro, sui cibi ultra processati da tempo sotto inchiesta.
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Igiene dentale e prevenzione cancro: alcuni batteri e infezioni contribuiscono allo sviluppo dei tumori
Negli ultimi anni, uno studio pionieristico condotto dal NYU Langone Health e dal Perlmutter Cancer Center ha identificato il ruolo di alcune specie batteriche orali nello sviluppo del carcinoma a cellulo squamose della testa e del collo.
La ricerca, che ha coinvolto quasi 160.000 americani in un periodo di 15 anni, ha raccolto campioni di saliva per analizzare la composizione del microbioma orale. Sono state identificate 13 specie batteriche associate a un rischio maggiore di tumore, tra cui Prevotella salivae, Streptococcus sanguinis e specie di Leptotrichia. Il gruppo che presentava queste specie batteriche aveva un aumento del 30% nel rischio di sviluppare tumori della testa e del collo, mentre la presenza di batteri legati a malattie gengivali aumentava il rischio totale del 50%.
Questo studio (su Jamanetwork), il più grande e dettagliato mai realizzato sul microbioma orale, ha contribuito a individuare biomarcatori chiave per diagnosticare precocemente le persone a rischio e sottolinea l’importanza della prevenzione attraverso una corretta igiene dentale o orale.
Sul rischio di cancro a testa e collo: insieme alla scarsa igiene dentale attenzione agli UPF
Insieme alle ricerche su igiene dentale e prevenzione, si analizzano anche i cibi ultraprocessati (UPF). Qui oltre all’epidiemologia si è attenti anche alle scelte alimentari, dentro e fuori casa, quando si ha tempo e quando non si ha tempo di cucinare. Perché sì, tanti cibi ultraprocessati vengono anche scelti per la velocità di preparazione.
Un altro recente studio ha coinvolto 450.111 partecipanti, con una prevalenza femminile del 70,8% e un’età media di 51 anni. Il consumo medio di UPF variava dal 13,7% del totale giornaliero di cibo, con differenze notevoli tra Paesi: in Spagna era all’8%, mentre nel Regno Unito raggiungeva il 18,6%. Gli alimenti ultra-processati includevano principalmente bevande gassate (14,1%), latticini lavorati (12%) e carni ultra-lavorate (9,9%). Anche lo stile di vita influiva: chi praticava meno attività fisica o aveva un’istruzione tecnica tendeva a consumare maggiori quantità di questi alimenti.
Il consumo di UPF è stato associato a un aumento del rischio di sviluppare tumori del tratto aerodigestivo superiore, compresi i tumori della testa e del collo (HNC). Lo studio ha rilevato che un aumento del 10% nel consumo di UPF giornaliero incrementava il rischio di HNC del 23% (HR = 1,23, CI 95% 1,14-1,34), indipendentemente dal consumo di alcol.
Stili alimentari Europa e Italia
Questi dati sono particolarmente rilevanti considerando che in Europa, e in particolare in Italia, i tassi di consumo di UPF sono in crescita, seguendo tendenze alimentari simili a quelle del Regno Unito. Il rischio maggiore era presente negli uomini, con un incremento del 34% del rischio di HNC per un aumento del 10% nel consumo di UPF, mentre nelle donne non si osservava una correlazione significativa. Questi risultati suggeriscono che l’alimentazione, oltre a fattori come il fumo e l’alcol, gioca un ruolo chiave nella prevenzione del cancro della testa e del collo.