Processi Ultima Generazione: due giorni di fuoco da Milano a Bologna

By Iole Di Cristofalo

Ultima generazione, processi a Milano e Bologna. Per l'imbrattamento del dito di Cattelan ecco la prima accusa:
Ultima generazione, processi a Milano e Bologna: da Instagram

Milano, processo contro tre attivisti di Ultima Generazione per danni al Dito di Cattelan

Partiamo dalla giornata di oggi, Tribunale di Milano, Prima udienza contro Ultima Generazione per il danneggiamento dell’opera Love di Maurizio Cattelan, Il Dito.

Il Gup, nella persona di Giulio Fanales, ha rinviato a giudizio tre attivisti imputati, età tra i 23 e i 29 anni. Il processo inizierà il 18 marzo nella terza sezione penale del Tribunale a Milano.

L’accusa è di imbrattamento di beni culturali, la PM Paola Biondolillo si è proposta per il proscioglimento per particolare tenuità del fatto. Come confermato subito dopo il danneggiamento dell’opera contemporanea, il Comune di Milano si costituirà parte civile nel procedimento. La giornata è stata tesa, davanti al Palazzo di Giustizia gli attivisti che hanno protestato e dato vita ad un presidio solidale.

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Maurizio Cattelan scrive all’avvocato degli attivisti

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Tra le informazioni importanti di questa giornata, la lettera dell’artista Maurizio Cattelan all’avvocato legale dei tre attivisti, Gilberto Pagani. Lo scultore ha dichiarato di non essersi sentito offeso o danneggiato dal blitz. Padovano, nato nel 1960, Cattelan ha realizzato il suo dito medio in marmo di carrara, la scultura è alta quattro metri e sessanta.

Non sono trascorsi molti giorni dall’imbrattamento, al 15 gennaio gli attivisti di Ultima Generazione hanno protestato contro l’inazione climatica e i finanziamenti verso i combustibili fossili ricoprendo il basamento con della vernice gialla lavabile.

Lega e Cobas si incontrano durante il sit in di Ultima Generazione

Questa volta, al sit-in dell’organizzazione di protesta hanno risposto i giovani della Lega, guidati da Alessandro Verri che è responsabile lombardo e capogruppo nel consiglio comunale milanese. Davanti al Palazzo di giustizia presente anche una rappresentanza dei Cobas. Scoppia la lite con spintoni e insulti in una giornata già tesa.

La Lega ha dichiarato di essere contro l’eco terrorismo, la questione ambientale secondo il partito è cosa seria e va affrontato nella politica. Vediamo invece la posizione del comune di Milano che si è costituito parte civile.

Il Comune ha affrontato in questi mesi altre iniziative contro beni culturali e natalizi anche di privati. L’albero di Gucci ad esempio. Ad agire, nell’imbrattamento del dito di Cattelan tre ragazzi, tutti maggiorenni. Tra i danni si aggiungono anche blocco del traffico e caos con questa motivazione. “Lo facciamo per mandare un messaggio chiaro: questo è un luogo simbolico dell’indifferenza rispetto al collasso climatico ed ecologico“. Il comune come nelle volte scorse ha subito individuato i colpevoli del danneggiamento ma anche delle strade bloccate.

A Bologna: domani udienza con lettura della sentenza

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A Bologna, domani 18 gennaio, ore nove e mezza, si terrà l’ultima udienza, si leggerà la sentenza per il blocco stradale sulla tangenziale nord del 2 novembre. Anche a Bologna si è tenuto un sit in di solidarietà davanti alla sede giuridica di Via d’Azeglio. I capi di accusa possibili sono diversi: violenza aggravata privata, danneggiamento, interruzione di pubblicazione, manifestazione senza preavviso, violazione foglio di via. Anche in questo caso, gli attivisti furono subito identificati e il loro messaggio era rivolto anche alla Lega visto che il loro capo politico è Ministro dei trasporti e delle infrastrutture.

Tra gli imputati: una ricercatrice universitaria, Silvia, una fumettista, due capi scout e tre residenti. Nella mattina del 2 novembre, tre persone erano state messe in stato di arresto e con processo per direttissima, per altri due il giudice aveva disposto il divieto di dimora a Bologna. Le misure cautelari sono state revocate al 24 dicembre. Domani sarà una giornata importantissima visto che si deciderà ufficialmente l’accusa.

Ecco le parole pronunciate dalle attiviste durante il blocco stradale: “siamo qui a fare un altro blocco stradale a una stazione non violenta come molte nelle ultime settimane, questo perché il collasso non si sta fermando e quindi nemmeno noi ci fermeremo. Non servono le leggi speciali della Lega, non serve il carcere perché noi non ci fermeremo. Siamo di fronte a un collasso e il Governo e la politica si devono prendere le loro responsabilità“.

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