Il metaverso: da quando Zuckerberg ne ha dato l’annuncio lo scorso ottobre tutto il mondo ha iniziato a parlarne, ma in Italia è un fenomeno ancora apparentemente alquanto ignorato.
Cosa è il metaverso
Zuckerberg ha intenzione di creare una sorta di mondo alternativo nei prossimi anni, uno scenario che, se fino a pochi anni fa sembrava futuristico ed impossibile, ora potrebbe diventare invece realtà.
Per interagire con l’universo di Zuckerberg saranno utilizzati visori, molto simili ai già noti Oculus Quest, che serviranno per “immergerci” in questa realtà alternativa.
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Nella realtà alternativa le persone potranno interagire tra loro tramite i loro avatar, e negli ambiziosi progetti di Zuckerberg potranno anche lavorare.
Certo, un progetto simile non prenderà corpo in meno di 5 anni, ma molti si dicono già eccitati dall’idea di vivere delle vite alternative in 3D.
Se da un lato però alcuni sono felici di vivere le loro vite alternative, altri se ne dicono spaventati.
I numeri: solo un 25% sa cosa è
Solo 1 italiano su 4 sa cosa sia il metaverso, circa il 25%.
La percentuale sale al 30% prendendo in considerazione solo gli uomini, 21% per le sole donne.
Nella fascia 18-24 sale però al 37%, dato che va a calare all’aumentare dell’età.
Le insidie del metaverso
Esistono già parvenze di metaverso in giro per il web, e una utente ha denunciato di essere stata “palpeggiata” da alcuni utenti “mentre era nella piazza principale”.
Il fatto è avvenuto mentre la giovane stava giocando ad Horizon Words, un mondo alternativo dove le persone possono giocare e svolgere attività ricreative di ogni genere.
La vittima della molestia ha aggiunto:
“C’erano altre persone presenti che hanno incoraggiato questo comportamento, facendomi sentire isolata”.
Insomma, che il metaverso possa trasformarsi da una possibilità di svago a una sorta di surrogato della vita reale, dove gli insulti, le molestie, e le vessazioni prenderebbero corpo diventando una abitudine esattamente come accade nella realtà, è una ipotesi assai tangibile.
E allora, in quel caso, l’idea di vita parallela che diventa semplice imitazione della vita reale, è ancora così allettante?