Ancora proteste in Francia: verso il via libera della riforma delle pensioni

By Luana Pacia

Dopo una settimana di proteste in 230 città francesi, il Senato ha approvato la riforma delle età pensionabile. Dopo 10 giorni di dibattito, l’età pensionabile è salita da 62 a 64 anni, non si fermano le manifestazioni in piazza di milioni di francesi, pronti a gridare alla giustizia sociale.

“Un passo decisivo”

Il Senato ha approvato con 195 voti contro 112 la riforma delle pensioni che dovrà poi essere presentata all’Assemblea Nazionale per il voto finale. Il Primo Ministro Elisabeth Borne ha pubblicato un tweet sul proprio profilo sottolineando che dopo un centinaio di ore di dibattito, il Senato ha adottato la nuova riforma. Un passo decisivo, così lo ha definito.

C’è quindi bisogno di un ulteriore passaggio per emanare la nuova legislazione e c’è bisogno di una maggioranza, in caso contrario Macron potrebbe utilizzare l’articolo 49/3 per far passare la legislazione senza nessun voto e ciò aumenterebbe ancora di più l’attrito con il popolo che incessantemente sta protestando senza tregua. Le tensioni sono sfociate in 32 arresti della polizia parigina in quanto i manifestanti hanno cominciato a lanciare finestre rotte e bidoni della spazzatura contro le forze dell’ordine.

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Macron si rifiuta di parlare con i sindacalisti

A cercare di mediare gli interessi di ambo le parti, ci sono i sindacalisti che hanno più volte tentato di chiamare il presidente Macron per incontrarlo e cercare di fargli cambiare idea ma quest’ultimo ha rifiutato per ben due volte e ciò ha scatenato le ire dei sindacati. Philippe Martinez, capo del sindacato CGT, ha chiesto un referendum sulla riforma pensionistica e si è liberato di un sassolino nella scarpa chiedendo cosa bisognasse fare per essere ascoltati da Macron, visto che ci sono milioni di persone riversate nelle strade e scioperi in tutti le città e l’unica cosa che riesce a fare il presidente è solamente quella di stare in silenzio. Ieri 963 mila persone hanno manifestato, martedì ci sono stati 1,3 milioni di persone, sempre secondo la Polizia, ma le stime si prospettano essere molto più alte; secondo i sindacati si parla di tre milioni di francesi. Anche i servizi sono stati presi di mira: gli scioperi infatti hanno fermato linee ferroviarie, cancellato il 20% dei voli nazionali, rifiuti che non sono stati raccolti, il tutto con il benestare dei cittadini che, secondo un sondaggio dell’emittente Bfmtv, sono stati d’accordo sia per quanto riguarda le proteste contro la riforma sia per quanto riguarda i blocchi e gli scioperi dei settori.

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