E’ egiziano e ha 62 anni il nuovo leader di Al Qaeda

By Ana Maria Perez

E’ egiziano il nuovo leader di Al Qaeda

Il quotidiano britannico The Guardian ha riportato una notizia che riguarda la successione di Ayman al-Zawahiri. Il 71enne capo di al-Qaeda è stato ucciso con un drone statunitense nel luglio del 2022. Quando sette mesi fa il leader sunnita morì vittima del raid, il Presidente americano Joe Biden definì l’operazione come un “successo totale“. Ora giunge il nome del suo successore. Si tratta di Saif Al-Adel, un egiziano di 62 anni che vive in Iran. Sia il Dipartimento di Stato Usa che le Nazioni Unite riconoscono la leadership.

Chi è Saif-al-Adel

Saif-Al-Adel è un ex membro delle forze armate del Cairo. Appartiene alla vecchia guardia di Al Qaeda. Le autorità internazionali lo conoscono bene perché ha gestito l’addestramento dei dirottatori che pilotavano gli aerei nell’attentato contro le torri gemelle l’11 settembre del 2011. E’ pertanto logico che lo Stato Islamico lo consideri un degno erede del suo predecessore.

Inoltre, Saif-al-Adel si presenta come una guida fedele del gruppo terroristico, giacché rappresenta la continuità. Nonostante il divario religioso, il terrorista sunnita si troverebbe in Iran (di matrice sciita) in un rifugio per i leader di Al Qaeda. Gli USA hanno messo una taglia di 10 milioni di dollari sulla sua testa. Chiunque sarà in grado di fornire informazioni utili alla cattura del presunto capo del gruppo terroristico riceverà la ricompensa.

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Perché il nuovo leader non è riconosciuto pubblicamente?

Il sospetto delle Nazioni Unite è che al-Adel non sia stato ancora riconosciuto pubblicamente come “emiro” perché le autorità talebane di Afghanistan non hanno ancora accettato la morte di al-Zawahiri, erede diretto di Osama bin Laden. Secondo i sunniti afghani, il leader talebano non sarebbe stato raggiunto da un razzo in una casa di Kabul. Un’altra ipotesi è che i sunniti non perdonino a Saif al-Aldel che viva in un paese di maggioranza sciita. Del resto, è noto che al-Qaeda vuole affermare la propria leadership incrementando il numero di addetti per contrastare le sfide dell‘ISIL, che è il gruppo rivale dello Stato Islamico.

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