Leonardo Di Caprio e quella volta che rifiutò il provino per Titanic

By Redazione

Sembrerà assurdo, l’aneddoto su Leonardo Di Caprio di James Cameron, regista di Titanic, ma è pura realtà.

Leonardo Di Caprio rifiutò inizialmente di sostenere il provino per il film che lo portò poi agli apici del successo.

Ma quello su Leo non è il solo aneddoto che col senno di poi suona come provenire da una realtà alternativa distopica: se Leonardo non voleva fare il provino, Kate Winslet invece secondo Cameron non era adatta al ruolo. Insomma, praticamente in un ipotetico Multiverso, nella versione di Titanic non abbiamo Leonardo e Kate ma Johnny Depp e Winona Ryder.

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Ma in questo universo, le cose sono andate come tutti sappiamo e in effetti poi Leonardo di Caprio e Kate Winslet sono stati scelti come i protagonisti. Ma solo per un pelo. Lo racconta lo stesso regista James Cameron.

James Cameron: “Non vuoi fare il provino? Non avrai la parte”

Dopo un breve meeting tra Leonardo DiCaprio e Cameron, Leo fu convocato un paio di giorni più tardi per uno screen test, un provino, insomma, insieme alla sua partner di scena Kate Winslet.

“Lui non sapeva che avrebbe fatto un provino registrato in video. Quando arrivò gli dissi, ok andiamo nell’altra stanza, voi due recitate un paio di battute e io vi video registro. Lui fa “Vuoi dire che faccio un provino?”. Io dico sì. Lui risponde “Oh, io non faccio provini”. Io gli stringo la mano e gli dico “bè, grazie per essere passato”.

Ma l’attore messo alle strette fece un passo indietro: “Vuoi dire che se non faccio il provino non ho la parte?”

“Certo che no. Questo è un film gigantesco che prenderà due anni della mia vita. Tu farai altri cinque film mentre io dovrò occuparmi della post-produzione, quindi non manderò tutto all’aria per aver preso una decisione sbagliata sugli attori. O fai il provino o non ottieni la parte.

Fu così che, racconta Cameron, Leonardo sostenne il provino con una rabbia inaudita: era proprio lui, era Jack, in tutta la sua impetuosa rabbiosità.

“E in quel momento mi dissi “è lui quello giusto”!, racconta Cameron.

Il passaggio da personaggi complessi e traumatici a Jack

Jack è un personaggio più “semplice” rispetto ai personaggi ipertraumatici intepretati da Di Caprio, con storie difficili alle spalle, con background familiari disastrosi. Un semplice ragazzo del popolo che si innamora di una giovane, bellissima ragazza dell’alta borghesia.

“G li dissi che lui arrivava da una serie di personaggi traumatici e che doveva imparare a reggersi sul proprio baricentro. Basta con tutti questi ruoli, non doveva fare Riccardo III. Doveva fare come James Stewart o Gregory Peck che reggevano la solidità dei loro personaggi. Loro non dovevano zoppicare o parlare con la zeppola. Gli dissi “quando tu saprai fare come loro, sarai pronto, ma penso che tu ancora non lo sia. Quello di cui parlo è molto più difficile, avere difetti invece è semplice, è come se fossero stampelle”.

“Non appena gli dissi questo, qualcosa fece clic nella sua testa e capì che fare il film sarebbe stata una vera sfida. E allora compresi anche il mio errore nei suoi confronti. Non lo avevo stimolato a sufficienza facendogli capire quale fosse il duro lavoro che avrebbe dovuto portarsi sulle spalle. Lui non voleva fare le cose facili”.

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