17 bonus attivi per le famiglie nel 2024
Come vi abbiamo già anticipato da ultimedalweb, la manovra del governo è stata approvata lunedì 16 ottobre. Tra le varie misure che vi abbiamo anticipato, la manovra prevede diverse novità per le famiglie, tra cui la deduzione per l’assunzione a tempo indeterminato di mamme, under 30, disoccupati o persone che percepiscono il reddito di cittadinanza. Ancora, tagli all’IRPEF, decontribuzione per le mamme lavoratrici, maggiorazione dell’Assegno Unico e aiuti per l’asilo.
Noi abbiamo raccolto i bonus attivi che interesseranno le famiglie nel 2024, al netto di eventuali ulteriori aiuti che potrebbero arrivare una tantum per questione ora impreviste e vi riassumiamo i primi 10 in questo post. Gli altri arriveranno domani. Non perdeteli!
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Bonus salute non solo per i redditi bassi: come risparmiare e detrarre dalle imposte (10 opzioni)
1) Maxi deduzione per mamme lavoratrici
La maxi deduzione per mamme lavoratrici consente alle donne con figli a carico di beneficiare di una detrazione maggiore dal reddito imponibile.
La maxi deduzione per mamme lavoratrici si applica alle donne che hanno almeno un figlio minore di 18 anni o disabile a carico, che svolgono un’attività lavorativa dipendente o autonoma, e che hanno un reddito complessivo non superiore a 40.000 euro annui. La deduzione è pari a 4.000 euro per ogni figlio a carico, fino a un massimo di 12.000 euro. Si aggiunge a quella ordinaria per lavoro dipendente o assimilato, che è pari a 1.880 euro per i redditi fino a 8.174 euro, e si riduce progressivamente fino a 0 per i redditi superiori a 28.000 euro.
La nuova misura è stata introdotta per contrastare il calo della natalità e la discriminazione di genere nel lavoro, che si sono accentuati a causa della pandemia di Covid-19. Secondo le stime del governo, la maxi deduzione per mamme lavoratrici potrebbe riguardare circa 2 milioni di donne e comportare un risparmio fiscale medio di 1.200 euro annui.
2) Bonus Asilo nido 2024: gratuito dal 2° figlio
Il bonus asilo nido 2024 è una misura fiscale che aiuta le famiglie a sostenere il costo delle rette per la frequenza di asili nido pubblici o privati autorizzati, o per l’assistenza domiciliare in caso di bambini con gravi patologie croniche. Il bonus asilo nido 2024 spetta ai genitori di figli nati, adottati o affidati dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2022, che abbiano un ISEE inferiore a 40.000 euro annui. L’importo del bonus varia in base all’ISEE e al numero di figli a carico. Ecco una tabella riassuntiva:
ISEE | Primo figlio | Secondo figlio | Terzo figlio |
---|---|---|---|
Fino a 25.000 euro | 3.000 euro | 3.600 euro | 3.600 euro |
Da 25.001 a 40.000 euro | 2.500 euro | 3.600 euro | 3.600 euro |
Oltre 40.000 euro | 1.500 euro | 1.500 euro | 1.500 euro |
Per richiedere il bonus asilo nido 2024, bisogna presentare una domanda online all’INPS, tramite il sito web, il contact center o i patronati. La domanda deve essere presentata entro il 31 dicembre 2024, allegando la documentazione relativa alla retta pagata o alla prestazione di assistenza domiciliare. Il bonus viene erogato in 11 rate mensili, direttamente sul conto corrente bancario o postale del richiedente.
Il bonus asilo nido 2024 è una novità rispetto al 2023, in quanto prevede un aumento dell’importo per il secondo e il terzo figlio, fino a coprire quasi totalmente la retta annuale dell’asilo nido. L’obiettivo è di incentivare la natalità e di sostenere le famiglie con figli, in un contesto di crisi economica e sociale causata dalla pandemia di Covid-19.
3) Bonus mamme 2024; maggiore stipendio netto, calcolalo in pochi minuti
Il bonus mamme 2024 prevede una decontribuzione totale dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri con almeno due figli. Questo significa che lo stipendio netto di queste donne aumenterà, in quanto non dovranno versare la quota di contributi che normalmente viene trattenuta dalla busta paga. L’importo dello sconto sui contributi dipende dal numero di figli e dalla loro età. Per le mamme con due figli, il bonus sarà valido per 12 mesi, sino al raggiungimento del decimo compleanno del figlio più giovane. Per le mamme con tre o più figli, il bonus sarà valido fino al compimento dei 18 anni del figlio più piccolo.
Per facilitare il calcolo dello stipendio netto, esistono dei servizi online gratuiti che permettono di inserire i propri dati e ottenere il risultato in pochi clic. Ad esempio, potete usare il calcolatore di PMI.it o di Calcola Stipendio Netto. Questi strumenti sono aggiornati con le nuove aliquote e scaglioni IRPEF e gli esoneri INPS previsti per il 2024. Vi basterà inserire il vostro stipendio lordo annuale, la vostra regione e il vostro comune di residenza, il tipo di datore di lavoro, il tipo di contratto, il numero di figli a carico e altre eventuali informazioni. Il calcolatore ti mostrerà lo stipendio netto mensile e annuale, con il dettaglio delle tasse e dei contributi pagati e delle detrazioni spettanti
4) Congedo parentale 2024: una ulteriore mensilità
Dal 2024, il congedo parentale cambierà in forma e durata, secondo le novità previste dalla legge di bilancio 2024. Si tratta di 10 mesi di astensione dal lavoro per la nascita di un figlio e spettano a padre o madre. Le percentuali di indennizzo saranno diverse in funzione dei mesi di congedo. In particolare, ci sarà un mese retribuito all’80%, un mese retribuito al 60% e 8 mesi retribuiti al 30%. Questo significa che i genitori potranno beneficiare di un ulteriore mese di congedo parentale con una retribuzione più alta rispetto al 30% attuale.
Il congedo parentale può essere fruito dai genitori fino al compimento dei 6 anni del figlio. In caso di figli adottati o affidati, il congedo parentale può essere fruito entro 6 anni dall’ingresso del minore nella famiglia.
Per richiedere il congedo parentale, bisogna presentare una domanda online all’INPS, tramite il sito web, il contact center o i patronati. La domanda deve essere presentata almeno 15 giorni prima dell’inizio del periodo di congedo.
5) Assegno unico 2024: maggiorazioni per il 2° figlio
L’assegno unico prevede il sostegno alle famiglie con figli a carico, attraverso il pagamento di una somma mensile per ogni figlio. L’importo dell’assegno varia in base al reddito familiare (ISEE) e al numero e all’età dei figli. Tra le novità previste per il 2024, ci sono delle maggiorazioni per il secondo figlio e i successivi.
Le maggiorazioni consisterebbero in un aumento del 50% dell’importo dell’assegno unico per ogni figlio dopo il primo, fino al raggiungimento dei 6 anni di età del figlio più giovane. Questo significa che le famiglie con due o più figli potrebbero beneficiare di un extra fino a 87,5 euro al mese per ogni figlio, in funzione del loro ISEE (fino a €43.240)
Le maggiorazioni per il secondo figlio e i successivi si aggiungerebbero a quelle già previste per il 2023, che riguardano il primo anno di vita del figlio (aumento del 50% dell’assegno unico), il terzo figlio e i successivi (aumento del 50% dell’assegno unico fino a 3 anni di età), il quarto figlio e i successivi (aumento fisso di 15 euro al mese), i figli disabili (aumento variabile in base al grado di disabilità e all’ISEE) e i genitori vedovi (aumento del 50% dell’assegno unico per 5 anni dal decesso del coniuge).
6 e 7) Carta dedicata a Te e Bonus Carburante
La carta dedicata a te prevede il pagamento di una somma mensile per ogni figlio in base al reddito familiare (ISEE) e al numero e all’età dei figli. Tra le novità previste per il 2024, ci sono delle maggiorazioni per il secondo figlio e i successivi. Inoltre, la carta dedicata a te potrebbe ricevere un ulteriore bonus di 80 euro per far fronte al rincaro dei carburanti, che potranno essere usati per acquistare benzina o gasolio o per comprare abbonamenti per i trasporti.
Per beneficiare della carta dedicata a te, bisogna avere un ISEE inferiore a 15.000 euro e non percepire altri sostegni al reddito, come il nuovo assegno di inclusione. La carta viene assegnata automaticamente dall’INPS, che carica i fondi sulla carta acquisti spesa (la cosiddetta “Dedicata a te”). Può essere usata per acquistare beni di prima necessità, come alimenti, farmaci, vestiti, libri, ecc. Ha una durata di 12 mesi, sino al raggiungimento del decimo compleanno del figlio più giovane, o fino al compimento dei 18 anni del figlio più piccolo in caso di famiglie con tre o più figli
L’importo della carta dedicata a te dipende dal numero e dall’età dei figli. Per il primo figlio, l’importo è di 175 euro al mese. Per il secondo figlio e i successivi, l’importo è di 262,5 euro al mese (il 50% in più rispetto al primo figlio), fino al raggiungimento dei 6 anni di età del figlio più giovane. In caso di figli disabili, l’importo è maggiorato in base al grado di disabilità e all’ISEE. In caso di genitori vedovi, l’importo è maggiorato del 50% per 5 anni dal decesso del coniuge.
8) Taglio cuneo fiscale
Il taglio del cuneo fiscale 2024 prevede una riduzione dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti, con lo scopo di aumentare il loro stipendio netto e di ridurre il costo del lavoro. Si applica ai lavoratori dipendenti di datori di lavoro pubblici e privati, con un reddito imponibile fino a 35.000 euro annui. Sono esclusi i lavoratori domestici.
Il taglio del cuneo fiscale 2024 consiste in un taglio contributivo sulle retribuzioni mensili, a partire dal mese di gennaio pari al 7% per le retribuzioni fino a 1.923 euro, e al 6% per le retribuzioni fino a 2.692 euro. Questa agevolazione non inciderà sulla tredicesima, che sarà calcolata sullo stipendio lordo senza lo sconto contributivo, ma sarà soggetta alla ritenuta Irpef con lo sconto contributivo. Questo significa che la tredicesima sarà più alta di quella del 2023, ma non di quanto sarebbe senza il taglio del cuneo fiscale.
9) Fringe benefit 2024: maggiori per chi ha figli
I fringe benefit sono agevolazioni non monetarie che i datori di lavoro possono offrire ai propri dipendenti, come l’uso del telefono, auto, gas, assicurazione sanitaria, ecc. Sono parzialmente o totalmente esenti da tasse, in base all’importo percepito e alla situazione del dipendente.
Le nuove soglie per l’esenzione fiscale dei fringe benefit sono: 1.000 euro all’anno per i lavoratori dipendenti in generale, rispetto ai 258 euro del 2023; 2.000 euro all’anno per i lavoratori con figli, in calo rispetto ai 3.000 euro del 2023. Lo scopo di questi cambiamenti è quello di incoraggiare il ricorso a misure di welfare da parte dei datori di lavoro. I fringe benefit sono facoltativi e dipendono dall’accordo tra datore di lavoro e lavoratore. Entrambi i genitori possono ricevere l’indennità se entrambi lavorano. L’esenzione fiscale non comprende i rimborsi per le bollette di luce, acqua e gas.
10) Riforma Irpef
La riforma dell’IRPEF è una delle principali novità fiscali previste per il 2024. Si tratta di una revisione del sistema tributario che mira a ridurre il carico fiscale sul lavoro. La riforma prevede il passaggio da quattro a tre aliquote IRPEF, con un accorpamento dei primi due scaglioni e una modifica della no tax area.
- L’aliquota del 23% si applicherà ai redditi fino a 28.000 euro. Questo scaglione comprende i redditi che prima erano tassati al 23% fino a 15.000 euro e al 27% fino a 28.000 euro. Si tratta di una riduzione dell’aliquota per i redditi tra 15.000 e 28.000 euro.
- L’aliquota del 35% si applicherà ai redditi tra 28.000 e 50.000 euro. Questo scaglione rimane invariato rispetto alla situazione attuale, in cui si applica la stessa aliquota per lo stesso intervallo di reddito.
- L’aliquota del 43% si applicherà ai redditi oltre 50.000 euro. Anche questo scaglione non cambia rispetto alla situazione attuale, in cui si applica la stessa aliquota per i redditi superiori a 50.000 euro.
La riforma prevede anche un aumento della no tax area, ovvero la soglia di reddito al di sotto della quale non si pagano le imposte. La no tax area sarà di 8.500 euro per i lavoratori dipendenti e i pensionati, in linea con quella già prevista per questi ultimi. Si tratta di un aumento rispetto alla soglia attuale di 8.174 euro per i lavoratori dipendenti. La no tax area sarà calcolata tenendo conto delle detrazioni per lavoro dipendente e per pensione, che saranno ricalcolate in base ai nuovi scaglioni.
La riforma dell’IRPEF comporterà un risparmio fiscale per i contribuenti, soprattutto per quelli con redditi medio-bassi. Secondo le simulazioni del governo, il risparmio medio sarà di circa 400 euro all’anno per i lavoratori dipendenti e di circa 300 euro all’anno per i pensionati. Il risparmio sarà maggiore per i redditi tra 15.000 e 28.000 euro, che beneficeranno della riduzione dell’aliquota dal 27% al 23%. Il risparmio sarà minore per i redditi tra 28.000 e 50.000 euro, che non avranno variazioni di aliquota, ma solo un aumento della no tax area, mentre sarà nullo per i redditi oltre 50.000 euro, che non subiranno alcun cambiamento.
Ma c’è qualcosa anche x i disabili? Grazie
Buongiorno Ines. La manovra non è ancora definitiva (lo sarà solo a dicembre). E’ stato però istituito un Fondo per assicurare un’efficiente programmazione delle politiche per l’inclusione, l’accessibilità e il sostegno a favore delle persone con disabilità. La dotazione è di 231.807.485 euro annui. Non appena sapremo con maggiore certezza se i bonus del 2023 vengono rinnovati e in quale misura, scriveremo. Grazie