Una violenza sessuale a Como, avvenuta con dinamiche brutali e inaudite: in pieno centro, davanti a circa 30 persone. Nessuna di loro ha fatto nulla per evitare che venisse consumata la violenza. Il fatto è avvenuto ai danni di una donna senza fissa dimora, di origini straniere ma regolarmente residente in Itaia.
Ora sul caso stanno indagando i carabinieri, che hanno arrestato l’autore dello stupro grazie all’intervento di due donne che stavano lavorando in un ristorante che si affaccia sul luogo in cui è avvenuto lo stupro.
La violenza sessuale si è consumata nella notte tra il 6 ed il 7. Intorno a mezzanotte circa, nella piazza in pieno centro e accanto al Tribunale della città lariana.
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Una donna di 58 anni, senza fissa dimora, di origini straniere ma da anni in Italia e con documenti italiani, è stata aggredita, picchiata, presa a bottigliate e infine stuprata in una cabina telefonica della piazza. Tutto è stato ripreso dalle immagini delle telecamere di sorveglianza.
Decine di testimoni che non sono intervenuti
Come abbiano potuto, decine di testimoni, non intervenire, non è cosa chiara, ma è esattamente quello che è successo.
Se alcuni testimoni erano paralizzati dalla paura, come era accaduto per l’omicidio dell’ambulante Alika, altri forse erano muniti di smartphone, che ora potrebbero dare degli indizi importanti.
Qualcuno di buon cuore, comunque, c’è stato. Due donne ucraine che lavorano in un ristorante della zona hanno allertato i carabinieri, che sono intervenuti tempestivamente e sono riusciti a raggiungere l’uomo dopo che le due gli hanno fornito una descrizione.
Si tratta di un clochard di 42 anni. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale e lesioni e processato per direttissima.
La donna, di origini bulgare, vittima della terribile aggressione, è stata soccorsa dalla pattuglia ed è stata trasportata in ambulanza, sul suo corpo segni di fratture e numerose ecchimosi.