Il docente non sarà più solo un insegnante ma un tutor a scuola, che si occuperà del futuro concreto dei ragazzi. Lo ha annunciato il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Scopri tutte le novità.
Tutor a scuola: cosa cambia nella figure del docente
Seguendo il modello di altri paesi europei, da settembre sono previste nuove assunzioni per il ruolo di tutor e orientatore. Al momento, per l’inizio dell’anno scolastico 2023/24, saranno 40.000 i tutor che si occuperanno dei ragazzi che frequentano gli ultimi 3 anni del liceo, più 10.000 orientatori (uno per ogni istituto) con il compito di coordinare le attività e i programmi dei tutor. L’intento, però, è assumere 100.000 tutor a scuola che si occuperanno degli studenti dalla prima media al quinto liceo, con lo scopo di aiutare quelli in difficoltà e offrire un supporto a quelli “brillanti ma che si annoiano”.
Aumento stipendi: quanto?
Ovviamente l’aumento di responsabilità è tradotto con un conseguente aumento degli stipendi. Il ministro si sbilancia durante la sua intervista a Il Corriere, prevedendo un aumento che va da 2.859 a 4.675€ a docente, a seconda del numero di ragazzi seguiti. Per gli orientatori ci sarà un aumento di 1000/2000€. Da dove verranno presi i soldi? Dagli 1,5 miliardi di euro per la dispersione, dai 600 milioni di euro del Pnrr e dai 300 milioni di euro per il potenziamento della didattica.
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Insomma, i fondi ci sono e verranno spesi per questo nuovo progetto, che permetterà ai ragazzi di essere seguiti nel loro percorso formativo. Un’azione necessaria per impedire l’abbandono scolastico (ad oggi ancora troppo alto) o l’iscrizione a indirizzi universitari non consoni alle reali capacità dello studente.
Come funzionerà?
Il programma è molto semplice: se in una classe di studenti ce ne sono 5-6 che presentano difficoltà, a questi verrà assicurato un percorso personalizzato (in accordo con tutti i docenti), con un tutor che gli impartisca lezioni individuali, anche oltre l’orario scolastico. Ciò permetterà di colmare lacune, senza obbligare le famiglie e pagare delle ripetizioni di tasca loro. Ma questo discorso non è applicato solo sui gap, ma anche sui talenti.
I tutor a scuola, aiutati dalle attività degli orientatori, avranno il compito di evidenziare eventuali talenti negli alunni e fare tutto ciò che è possibile, per coltivarli e consentire ai ragazzi di crescere in tal senso. Si prospetta quindi un nuovo modo di concepire la scuola; una modalità giovane, moderna, proprio come il futuro.