La Giornata mondiale del Cuore si celebra il 29 settembre e la Società Italiana di Cardiologia prova a metterci in guardia su una situazione molto grave riguardo l’infarto. Scopriamo di cosa si tratta.
Ipertensione giovanile: un grave problema
Il SIC (Società Italiana di Cardiologia) ha stilato un rapporto secondo il quale 1 over 45 su 10 rischia seriamente di incorrere in infarti o ictus a causa dell’ipertensione. Si tratta di dati allarmanti, specie se si pensa che nel nostro Paese ci sono già circa 230000 vittime annuali per problemi cardiovascolari e questi nuovi probabili ammalati andrebbero ad aggiungersi alla già estremamente lunga lista. nonostante si tratti di un allarme concreto, va anche aggiunto che moltissimi di questi decessi possono essere prevenuti e ridotti in numero.
Lo studio su ipertensione e infarto
Le università di Umea e Uppsala hanno condotto lo studio su circa 1,4 milioni di individui, a queste persone è stata misurata le pressione durante le visite per il periodo di leva militare, in seguito sono stati controllati fino al raggiungimento dei 50 anni. Il risultato è stato che il 29% dei soggetti ha una pressione di gran lunga superiore alla norma, ma addirittura il 54% è risultato iperteso. Queste sono cifre spaventose che indicano come tutte queste persone siano ad alto rischio di infarto, infatti uno su 10 ha avuto almeno un infarto prima dell’età pensionabile.
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L’Italia non è da meno, le stime indicano che il 14% delle persone al di sotto dei 35 anni e il 4% dei bambini tra i 6 e gli 11 anni hanno problemi di pressione alta. Si tratta di un dato indicativo, soprattutto per quanto riguarda i bambini in quanto i monitoraggi a quell’età sono particolarmente rari, già i pediatri non misurano quasi mai la pressione senza motivo quando in realtà, un’operazione di pochi secondi, potrebbe rivelare problemi ancora prima che diventino pericolosi.
Cause dell’ipertensione giovanile
Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la principale causa di morte con addirittura 17 milioni di decessi annui, ma c’è da dire che le cifre sono drasticamente calate e parte del merito è dovuta al miglioramento delle terapie farmacologiche mentre un’altra importante fetta è dovuta al miglioramento dello stile di vita delle persone a rischio. Questa cifra può notevolmente migliorare, basi pensare che l’80% delle morti dovute a ictus è scaturita da errati stili di vita come fumo e uso di alcool, sedentarietà e scorretta alimentazione.
Tutto questo può portare anche ad altre patologie come il diabete, l’obesità e colesterolo alto. Inoltre va considerato un altro fattore determinante per l’ipertensione, ovvero lo stress. Questo, da solo, può incrementare il rischio di infarto di due volte e mezzo. Ci sono anche alcuni fattori ambientali tra le cause di queste problematiche come l’inquinamento che, a causa di alcuni composti chimici potrebbe far aumentare i problemi di colesterolo alto.