“Qualsiasi accordo con la Russia – ha fatto sapere Zelensky– verrà sottoposto a referendum”.
I progressi nei negoziati
Le parole del leader ucraino fanno dunque pensare a un qualche passo avanti nei negoziati, che fino ad ora erano rimasti un una sorta di stallo, con entrambe le parti “ferme sulle loro posizioni”, proprio come aveva riferito anche un portavoce del presidente ucraino.
Tuttavia, nelle ultime ore Zelensky aveva ance sottolineato come: “Non accetteremo mai un ultimatum da parte russa, nè accetteremo mai una resa”. Così si era pronunciato dopo la richiesta di resa da parte di Mosca su Mariupol
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Il messaggio su Telegram
Poco dopo il rifiuto di una resa, si è rivolto ai cittadini su Telegram chiedendo di continuare a combattere: “Faccio appello a tutti gli ucraini, ovunque siate – ha dichiarato Zelensky – Fate di tutto per proteggere il nostro Stato, per salvare la nostra gente. Combattete e aiutate. Inseguite questi schiavi, inseguite gli occupanti. Siamo tutti con l’Ucraina libera e pacifica che amiamo così tanto”
La situazione a Mariupol
La situazione della città è una situazione difficile: se la città venisse presa, si aprirebbe l’ipotesi di un corridoio filorusso tra la Crimea e il Donbass, e Mariupol rappresenta un vero e proprio obiettivo tattico per i russi.
Zelensky ha chiaramente fatto sapere che non accetterà perdite che vadano a inficiare la continuità territoriale, ma al contempo sta mostrando ora uno spiraglio di apertura per eventuali negoziazioni a riguardo.
Una simile decisione sulla continuità territoriale, sarebbe molto importante e comporterebbe delle responsabilità per il presidente ucraino. Per questo, ha fatto sapere che intende sottoporre la questione al voto elettorale.
Le trattative
Le trattative sono andate avanti anche nelle ultime ore e si sono volte in video conferenza per circa un’ora e mezza.
Sono stato organizzati nuovi colloqui, che probabilmente riprenderanno già a partire da domani.