Zelensky e il discorso alle Camere: “Immaginate Genova come Mariupol”

Il discorso di Zelensky alle Camere riunite è durato circa 12 minuti, e alle parole del Presidente Ucraino, dopo l’ovazione, è seguita la replica del Presidente del Consiglio Mario Draghi.

Il discorso di Zelensky

“A Papa Francesco io ho risposto che il nostro popolo è diventato l’esercito”, ha detto Zelenky.

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Poi ha aggiunto: “L’ Italia ha aperto il cuore e le porte all’Ucraina. E gli ucraini sono stati vicini a voi durante la pandemia, noi abbiamo inviato medici e gli italiani ci hanno aiutati durante l’alluvione. Noi apprezziamo moltissimo ma l’invasione dura da 27 giorni, quasi un mese: abbiamo bisogno di altre sanzioni, altre pressioni, ha detto il presidente ucraino Zelensky.

L’invasione russa sta distruggendo le famiglie, la guerra continua a devastare città ucraine, alcune sono completamente distrutte come Mariupol, che aveva mezzo milione di abitanti, è come Genova, immaginate Genova completamente bruciata”

Poi ha parlato degli orrori che si stanno consumando: “A Kiev torturano, violentano, rapiscono bambini, distruggono e con i camion portano via i nostri beni. L’ultima volta in Europa è stato fatto dai nazisti”. 

“L’Ucraina è il cancello per l’esercito russo e loro vogliono entrare in Europa, ma la barbarie non deve entrare“.

La risposta di Mario Draghi

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha dunque replicato: “La vostra resistenza è eroica”.

“Davanti all’inciviltà non ci giriamo dall’altra parte”, ha aggiunto.

Oggi l’Ucraina non difende solo se stessa ma la nostra pace, libertà e sicurezza. Vogliamo disegnare un percorso di maggiore vicinanza dell’Ucraina all’Europa: è un processo lungo fatto di riforme necessarie. L’Italia è a fianco dell’Ucraina in questo processo. L’Italia vuole l’Ucraina nell’Unione europea”.

E sulle sanzioni agli oligarchi russi, dice: “In Italia abbiamo congelato beni per oltre 800 milioni di euro agli oligarchi russi”.

Assenti alcuni parlamentari: le polemiche

Forti polemiche per l’assenza di alcuni parlamentari, e per le dichiarazioni del presidente della commissione Esteri del Senato, Vito Petrocelli (M5s) che definito l’attuale governo un governo “interventista, che che vuole fare dell’Italia un paese co-belligerante”.

Subito chieste le sue dimissioni da parte di Iv, anche se la capogruppo del M5s al Senato, Mariolina Castellone, ha provato a smorzare i toni: “Una posizione personale, vedremo come voterà sul decreto Ucraina”.

Ma Conte ha replicato che “Se Petrocelli dichiara oggi, a dispetto del ruolo che fino ad ora ha avuto, che non appoggerà più questo governo evidentemente si pone fuori dal M5s per scelta personale”, così il presidente M5s Giuseppe Conte a Porta a Porta.

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