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Ucciso dalla madre e dal patrigno dopo mesi di torture. La storia del piccolo Sebastian

E’ stato torturato per mesi da sua madre e dal patrigno, fino alla morte. La triste storia del piccolo Sebastian è tremenda ed agghiacciante e apre il baratro sulla nefandezza dell’animo umano.

I fatti

Tutto è accaduto lo scorso agosto ad Huddersfield, nel Regno Unito: violenze gratuite ed insensate, perpetrate dalla madre Agnieska e dal patrigno Andrej Latoszewski, di 36 anni.

Il ragazzino veniva preso a calci, pugni, frustato con cavi e bastonato. Costretto a mangiare e a fare durissimi allenamenti, fino a quando il 13 agosto di un anno fa le fratture alle costole e alcuni danni agli organi vitali non lo hanno portato alla morte.

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La coppia è stata dunque processata per omicidio volontario ma la madre, che ha ammesso solo i maltrattamenti, nega le accuse. I legali del patrigno di Sebastian sostengono la tesi dell’omicidio colposo.

Ora i due si accusano a vicenda, e Agnieszka sostiene di essere stata soggiogata dal compagno, bodybuilder e camione di Muay Thai, cose che dunque lo rendevano potenzialmente molto forte.

La condanna

I giudici, però, non hanno creduto alla versione fornita dalla donna, e anzi, sostengono, Agnieszka avrebbe incoraggiato il compagno a maltrattare il figlio.

La coppia, che aveva fatto installare delle telecamere a circuito chiuso per controllare Sebastian, è stata incastrata proprio da queste utlime: le registrazioni hanno ripreso il ragazzino mentre veniva picchiato selvaggiamente.

Agghiacciante, inoltre, l’affermazione della donna che una volta ha osservato ai giudici che a suo avviso: “Picchiare il proprio figlio, anche con schiaffi e pugni in faccia, è una punizione molto comune”, mentre il patrigno Sebastian, con autoindulgenza aveva detto: “Volevo punirlo come è giusto che sia, sono andato oltre perché mi manca l’esperienza da genitore”.

Fino a due anni fa, Sebastian viveva col padre in Polonia. Poi si era trasferito a casa della madre, dove la donna viveva con il suo compagno.

Le insegnanti lo descrivono come un ragazzino timido ed educato oltre che come uno studente modello.

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