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Trattative Russia-Ucraina forse entro 10 giorni, Cina non invia armi alla Russia

Sullo scenario della guerra Russia-Ucraina si staglia la flebile speranza di un trattato di pace, ma, come riferiscono fonti interne, non sarà facile e serviranno giorni o addirittura settimane. “Una settimana e mezzo almeno”, ha detto il consigliere di Zelenzky.

Le trattative

“I negoziati saranno un processo su larga scala, vogliamo sviluppare un meccanismo concreto che garantisca la nostra sicurezza in futuro”, ha riferito Myhailo Podolyak.

Poi ha aggiunto: “Uno dei punti chiave dell’accordo di pace tra Ucraina e Russia sarà il cessate il fuoco immediato e il ritiro totale dell’esercito russo dal territorio ucraino”.

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“Da qualche giorno fino a una settimana e mezza. Tuttavia, i negoziati saranno un processo su larga scala a cui partecipano non solo Russia e Ucraina. Partecipano in maniera non diretta anche i nostri partner, tra cui la Polonia. Perché non vogliamo firmare solo un accordo ma sviluppare un meccanismo concreto che garantisca la nostra sicurezza in futuro”.

La difficoltà nel trovare un punto di incontro

“Finora, sia la delegazione russa che quella ucraina sono ferme sulle loro posizioni. La risoluzione delle controversie può richiedere da pochi giorni a una settimana e mezza – ha detto Podolyak – Durante questo periodo, dobbiamo avvicinarci a un accordo di pace”.

“La Russia – ha aggiunto il consigliere di Zelensky – non avrà altra scelta che iniziare un ritiro immediato delle sue forze armate. Dopo la firma dell’Accordo la Convenzione di Vienna entrerà in vigore per entrambe le parti. In cui è chiaramente scritto che il trattato di pace può essere annullato se gli stati in guerra non ritirano le loro truppe dal territorio nemico. Pertanto, qualsiasi tentativo di trattenere i soldati russi sul suolo ucraino sarà legalmente infondato. Per assicurare che la Russia rispetti l’accordo saranno messe per iscritto le modalità di ritiro delle truppe dal territorio ucraino e l’aiuto concreto dei nostri partner che garantiranno il rispetto delle condizioni dell’accordo e la sicurezza dell’Ucraina in futuro“.

Intanto, la Cina ha confermato: niente armi alla Russia

La Cina smentisce di aver intenzione di inviare armi alla Russia, arrivando addirittura a negare che vi sia stata da parte del Cremlino anche solo la richiesta di invio di armi.

Per alcuni analisti, in realtà, la richiesta da parte di Mosca c’è stata per davvero, ma sono tutte supposizioni e su questo non ci è dato sapere.

Ciò che però sappiamo sono i motivi per i quali un intervento militare diretto, suffragato dall’invio di armi alla Russia, è poco conveniente alla Cina e ciò per diversi motivi.

In primis, rendersi complice di un massacro, metterebbe la Cina nella cattiva posizione di essere malvista dal resto del mondo, soprattutto alla luce del fatto che si sospetta che la Cina fosse al corrente di questo attacco all’Ucraina già in tempi non sospetti.

In secondo luogo, un altro motivo per il quale appare improbabile che la Cina si avventurerebbe in una tale scelta avventata, risiede nel fatto che l’invio di armi alla Russia incrinerebbe i rapporti con: l’Ucraina e i nuovi investimenti sulla Via della Seta, l’UE tutta (perché si porrebbe in netta contrapposizione alla linea di pensiero europea) e con gli Usa.

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Sarebbe, in sostanza, un prezzo troppo caro da pagare per la Cina, prezzo che, pare, non è affatto disposta a pagare.

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