Dopo l’attacco di ieri, in cui ha definito Fedez un esibizionista patologico (in merito agli audio delle sedute dallo psicologo che Fedez ha pubblicato), la giornalista di Domani è tornata all’arrembaggio.
Le risposte piccate di Selvaggia su Instagram
Su Instagram , nel rispondere alle domande di alcuni utenti, Selvaggia ha definito i Ferragnez “intoccabili” snocciolando anche le ragioni per le quali sostiene che lo siano.
Per la giornalista e giurata di Ballando con le Stelle, i due avrebbero un tale “peso mediatico” da essergli concessi “buoni rapporti di convenienza per stampa, politica e business”.
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Inoltre, proprio per “c’è totale assenza di analisi critica della loro comunicazione”. Addirittura, i due godrebbero di un tale potere mediatico che se qualcuno fa loro una critica, si viene ricoperti di insulti, talvolta istigati dagli stessi Ferragnez, perché il rapper “non regge il dissenso”.
“Ogni volta che ci si pone in maniera critica nei loro confronti, si alzano montagne di insulti, segnalazioni e ostilità dei loro fans, talvolta istigati dai loro beniamini. Poi arrivano quelli che si accodano alla discussione per autopromozione, o arriva una risposta scomposta di Fedez”
Dopo di che, in una seconda story, in risposta a un fan. Selvaggia ha affermato di aver provato più volte a confrontarsi con Fedez in privato, e ha aggiunto sarcastica: “Non ho pubblicato gli audio”.
Per Selvaggia, gli atteggiamenti di Fedez spesso scontrosi sarebbero ciò che trattiene tantissime persone dallo scrivere commenti che abbiano ad oggetto delle critiche. A riprova di ciò, Selvaggia dice: “Il caso dell’audio è paradigmatico: finchè non ho sollevato io la questione quasi tutti gli psicologi (e non solo) che poi si sono esposti erano stati zitti. Ci sarebbe anche altro da dire ma ho finito la spazio :)” ha infine concluso Selvaggia.
Fedez sulle critiche
Scivolone quello di Fedez questa mattina, che nel voler replicare alle critiche di Selvaggia, ha ahimè messo in atto proprio il comportamento che gli veniva rimproverato.
“Non mi piace fare lotta con i maiali”, avrebbe risposto.
Una risposta forse un tantino sopra le righe.
Poi ha aggiunto: “Io non avevo idea che avrebbe potuto scatenare un dibattito così grande all’interno della comunità psichiatrica o della psicoterapia. Il mio tema è semplice: innanzitutto registrare le sedute è una cosa normalissima che si fa, pubblicarla un po’ meno. […] Io nella seduta dico ‘Io non ho paura di morire, ho paura che i miei figli non si ricordino di me’ ed è una sensazione di dissociazione brutta, ti senti strano, dici ‘non sto vivendo bene questa cosa’ e quindi dire ‘Guardate che se in questo momento anche solo una persona sta vivendo quella sensazione che anch’io l’ho vissuto e ne sono uscito più o meno decentemente, forse ti fa sentire un po’ più su’.”