Salvini su cannabis: “Lei vuole farsi le canne, io no. Punto e basta!”

matteo salvini

I temi principali dell’esame della Corte Costituzionale sono: eutanasia legale, depenalizzazione della coltivazione della cannabis, referendum sulla giustizia.

Attesa e tribolazione per la pronuncia, anche perché se tale pronuncia sarà a favore, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella darà il via al decreto per i referendum stessi.

Il leader della Lega Matteo Salvini ha espresso la sua posizione in merito all’utilizzo della cannabis.

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Il segretario del Carroccio è infatti contrario all’impiego di qualsiasi genere di droga. “Vediamo cosa verrà accolto o meno, io sono contro l’utilizzo di ogni genere di droga”, aggiungendo anche: “Io sono contro la coltivazione, la distribuzione e l’utilizzo di ogni genere di droga”.

Ma incalzato dalle domande di una giornalista, che continuava a chiedere chiarimenti, riportando alcuni esempi sugli effetti della cannabis ed anche su quelli eventualmente curativi, Salvini ha infine sbottato infastidito: “Io sono contro l’utilizzo di ogni genere di droga. Se lei vuole farsi le canne può farsele io no. Punto. Basta. Adesso stiamo parlando del referendum sulla giustizia”.

Che il leader della Lega sia sempre stato contrario all’uso di queste sostanze non è un mistero. Effettivamente lo ha anche ribadito più e più volte nel corso di pubbliche dichiarazioni sul tema.

Ma cosa chiede il referendum? Il referendum sulla cannabis chiede di renderne legale la coltivazione. In questo modo, si andrebbe così ad eliminare la pena del carcere, ad eccezione dei soli casi (come ovvio) che portano avanti tale attività per traffici illeciti.

Nel referendum è inoltre proposta l’abolizione della sospensione della patente di guida nei casi in cui si venga trovato in possesso di queste sostanze, se l’utilizzo è semplicemente finalizzato all’uso personale (e non a fini di spaccio).

Poi Salvini ha aggiunto: “I referendum fanno scegliere il popolo sovrano”. “Sono 30 anni che il Parlamento non riesce a far approvare una riforma della giustizia degna di questo nome. La grande riforma possono farla i cittadini italiani”.

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