Renato Vallanzasca, noto come uno dei piรน temuti criminali milanesi degli anni Settanta, รจ stato recentemente scarcerato e trasferito in una Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) per demenza senile avanzata. Con una carriera criminale segnata da una serie di rapine violente, omicidi e sequestri di persona, Vallanzasca ha accumulato una condanna che include quattro ergastoli e 295 anni di reclusione. Durante i suoi 52 anni di detenzione, รจ stato protagonista di numerose rivolte e tentativi di evasione. Oggi, la sua scarcerazione per motivi di salute rappresenta una svolta significativa, segnalando il passaggio da una vita di crimine e conflitto a un’esistenza segnata dalla fragilitร e dal declino.
Renato Vallanzasca e il Pg di Milano: il momento della richiesta di scarcerazione
Il pg di Milano, Giuseppe De Benedetto, ascoltato il parere di avvocati e medici, ha chiesto il differimento della pena come richiesto dalla difesa. L’udienza รจ stata seguita dallo stesso Renato Vallanzasca, 74 anni e detenuto nel carcere di Bollate. Condizioni mediche molto diverse da precedenti processi, la procura generale ha accertato la condizione di demenza e anche l’incompatibilitร conclamata con il carcere. Nella struttura penitenziaria, il detenuto viene assistito ed รจ anche aiutato da due detenuti. Per il PG รจ necessario modificare le condizioni di detenzioni e cosรฌ si รจ arrivati alla decisione di trasferire l’ex boss della Banda della Comasina in una struttura veneta.
Da gennaio 2023 sono stati accertati i segnali di decadimento cognitivo, lo stato di non autosufficienza, la difficoltร o meglio l’impossibilitร di ragionare. Tutte condizioni incompatibili con il carcere. La struttura scelta nel Padovano รจ specializzata nell’assistenza residenziale per pazienti affetti da Alzheimer, inoltre รจ la piรน grande struttura presente nel Veneto e ha una stazione dei carabinieri vicina che puรฒ effettuare controlli.
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L’avvocato di difesa di Vallanzasca, Limentani, ha dichiarato che la struttura legata alla Chiesa ha confermato la gravitร della patologia del detenuto, rendendo la RSA l’unica alternativa umana al carcere. Ha aggiunto che Vallanzasca non รจ piรน pericoloso, non ha collegamenti con la criminalitร esterna e usufruisce di permessi premio da due anni.
Il trasferimento effettivo, tutti i passaggi
Il Tribunale di sorveglianza di Milano ha concesso il differimento pena nella detenzione per Renato Vallanzasca, approvando cosรฌ il trasferimento nella Rsa prescelta. La decisione, firmata dal giudice Carme D’Elia e dalla collega Benedetta Rossi, รจ stata preceduta dalla lettura delle relazioni e dal parere del servizio di medicina penitenziaria. Vallanzasca, affetto da afasia, paranoia, deliri notturni e demenza, ha visto la sua condizione clinica confermata come gravissima e incompatibile con la vita in carcere.
Un neurologo, a fine luglio, aveva giร accertato la serietร delle sue condizioni, suggerendo che una struttura specializzata per malati di Alzheimer sarebbe piรน adeguata per gestire i suoi episodi di perdita di controllo. Tra i recenti accertamenti si segnalano disorientamento temporale e spaziale, comportamenti inadeguati e scarsa collaborazione. Al momento, non ci sono informazioni precise sul momento del trasferimento effettivo nella RSA, ma la decisione di spostarlo in una struttura adeguata riflette un approccio di umanitร e cura rispetto alle sue condizioni di salute.
La richiesta di oblio sui crimini di Renato Vallanzasca: un caso che ha riacceso piรน volte un dibattito
La richiesta di oblio relativa ai delitti di Renato Vallanzasca ha riacceso il dibattito sulla memoria nella cronaca e sul web. Dopo lโentrata in vigore della sentenza Google Spain, il caso ha visto unโintensa discussione sui diritti di de-indicizzazione. I quotidiani italiani, come ยซCorriere della Seraยป e ยซla Repubblicaยป, hanno riportato con attenzione la richiesta di rimozione di notizie riguardanti Vallanzasca, avanzata, secondo fonti, non direttamente da lui, ma probabilmente da terzi interessati a distogliere lโattenzione dalle sue imprese passate.
La rimozione dei link e la censura di alcune pagine di Wikipedia hanno sollevato critiche, tra cui quella di Jimmy Wales, cofondatore di Wikipedia, che ha denunciato come una tale operazione sia una distorsione della veritร storica. Lโestensione del diritto allโoblio ha dimostrato di essere una questione complessa, difficile da bilanciare con il diritto di cronaca e la preservazione della memoria storica.