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Orari ridotti per gli stessi salari? La proposta sostenuta dai sindacati

Grandi novità in tema lavoro: i sindacati sembrano infatti uniti in questa proposta, da applicare con le nuove contrattazioni: ridurre gli orari di lavoro mantenendo la stessa busta paga.

A lanciare la proposta è stato Pierpaolo Bombardieri, segretario della Uil.

Anche il leader della Cgil, Maurizio Landini, ha subito dimostrato di essere sulla stessa linea d’onda, , tanto da appellarsi a Uil e Cisl così da organizzare quanto prima un incontro.

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La proposta

La proposta fatta da Bombardieri in occasione della sua relazione al congresso della Uil costituirebbe una svolta pe i lavoratori italiani che potrebbero lavorare meno, ma mantenere lo stesso salario.

Anche Cgil è  d’accordo sugli orari ridotti con stessa busta paga

Per Landini, ridurre l’orario di lavoro sarebbe inoltre un ottimo espediente per chiedere maggiore studio, formazione e aggiornamenti, tutti elementi fondamentali  per la lotta alle diseguaglianze.

Come funzionerebbe l’orario di lavoro ridotto

Ancora non sono note le precise modalità, anche perché  ciascun organismo potrebbe muoversi all’interno di una forbice di flessibilità ancora da fissare, con orari di lavoro da distribuire all’interno della settimana.

Le opzioni, comunque, sarebbero fondamentalmente due.

Una prima ipotesi  è quella di seguire l’idea di Intesa Sanpaolo:  turni di lavoro su quattro giorni anziché cinque.

La seconda ipotesi invece contempla la possibilità di  ridurre in tutte le giornate l’orario di lavoro, quindi con meno ore ma sempre diluite su  cinque giorni.

È una proposta fattibile?

Non si sa ancora quando e se la proposta verrà messa in atto.

Spesso vengono infatti lanciate proposte che poi non vengono attuate e che non prendono il volo.

La proposta dei sindacati potrà  essere presentata al nuovo governo, ma in questo momento c’è anche da dire che le prove che dovrà affrontare il nuovo governo di Giorgia Meloni e i futuri ministri sono tante e sono da affrontare con una certa urgenza

  Per il momento anche sul campo del mondo del lavoro il governo sembra guardare, più che altro, ad aiuti attraverso un taglio del cuneo fiscale per lavoratori e soprattutto imprese.

La proposta, al momento, sembra utopistica, sebbene sensata.

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È probabile invece,  più che altro, che una discussione di questo genere venga rinviata a un secondo momento, non prima di aver portato a termine il tema dei rinnovi contrattuali.

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