Carlo Fumagalli ha reso al gip Vito di Vita l’agghiacciante racconto degli ultimi attimi di vita della compagna Romina Vento, sigillata dentro l’abitacolo della macchina mentre l’auto andava a fondo: un incubo a occhi aperti.
Così Fumagalli ha ucciso la moglie: ha sterzato, gettato la macchina dentro al fiume e poi è uscito per trarsi in salvo, lasciando la moglie dentro l’auto che tentava disperatamente di aprire la portiera.
La confessione e la malattia mentale
Fumagalli, 49 anni, operaio, ha tre figli, di cui due con Romina. Ieri sera, nella camera di sicurezza dell’ospedale Papa Giovanni XIII è stato trovato con una corda mentre tentava di uccidersi.
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Fumagalli è affetto da “una importante e persistente malattia psichiatrica, certificata nell’estate del 2021″. Così spiega l’avvocato Fabrizio Manzari.Aveva interrotto la cura, ed era in preda ad ossessioni e deliri, nelle ultime settimane.
Era anche stato male a lavoro, e i famigliari erano preoccupati.
La dinamica del delitto
Il giorno del delitto Carlo si sente male al lavoro, e i famigliari avvisano Romina. Poi lui la va a prendere al pastificio in cui lavorava, e hanno accompagnato a casa un collega della donna.
Sulla strada di ritorno i due litigano, affrontano l’argomento della crisi iniziata a febbraio, la moglie minaccia di lasciarlo, e lui perde la testa: “Quando Romina mi ha detto che voleva lasciarmi definitivamente, mi è andato il sangue alla testa”, dice Fumagalli nel suo interrogatorio, come riporta il Corriere della Sera.
Così Fumagalli ha svoltato verso l’Adda, e vi si è gettato dentro, davanti agli sguardi impietriti di due ragazzi che avevano appena finito una partita a calcetto. Romina ha fatto appena in tempo ad aprire la portiera, che lui l’ha spinta sott’acqua. Poi lui si è messo in salvo.
Il gip ha optato per la custodia cautelare in carcere, l’unica misura contemplabile data l’elevata pericolosità del soggetto: Fumagalli ha rischiato lui stesso di morire per commettere un omicidio, quindi non esiste altra misura cautelare adeguata, secondo quanto stabilito dal giudice.
Esclusa dall’omicidio la premeditazione: pare che l’operaio sia stato effettivamente colto da un raptus e che non pensava già da prima di uccidere la donna.