Avvelenò mamma compagno di lei con una pasta al salmone e veleno, ora è stato chiesto l’ergastolo per Alessandro Leon Asoli, 20enne della provincia di Bologna che un anno e qualche mese fa servì alla madre una pasta al salmone contenente nitrito di sodio.
Il nitrito di sodio, facilmente reperibile su internet, è un conservante per salumi che se usato in dosi massicce causa morte immediata per avvelenamento.
Le dinamiche
Il giovane quella sera insisté per cucinare lui la cena, lo riferisce la mamma, che ancora oggi si dice incredula di quanto accaduto ed incapace di perdonare il figlio.
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La donna sarebbe dovuta andare via dalla villetta in cui vivevano a maggio 2021, forse Alessandro non accettava la loro relazione, questo, sostengono gli inquirenti, è stato il movente.
“Leo sono la mamma perchè mi fai questo” gli avrebbe detto la donna resasi conto di quanto accaduto. “Devi morire” avrebbe risposto il giovane.
La decisione del pm
Ora, il pm Rossella Poggioli, ieri ha presentato la propria requisitoria davanti alla Corte d’Assise riunita per giudicare Alessandro Leon Asoli, i
Loreno Grimandi, 56 anni, morì subito dopo aver mangiato la pasta, la donna riuscì a salvarsi perché la pasta le sembrò eccessivamente salata e la mangiò appena.
Per la pm, il giovane ha maturato l’idea di “liberarsi da genitori ” perchè “ultimamente erano diventati pesanti. La madre, con cui era legato da un rapporto di amore-odio, insisteva perché lui studiasse o trovasse un lavoro, cose di cui lui invece non voleva sapere. Il patrigno invece prendeva le difese della moglie quando il ragazzo la offendeva”.
Insomma nella psiche di lui erano diventati due nemici di cui liberarsi.
Dall’altro canto, il giovane era ossessionato dal denaro, cosa che emerge anche da chat con amici.
Sperava di “mantenersi con i soldi che avrebbe ereditato dalla morte dei coniugi, non avendo voglia di lavorare e aspirando a ricevere una ’grossa eredità’”. Così avrebbe riferito agli psichiatri.
Oltretutto, secondo i medici, “Leon è un bugiardo, porta una maschera e nasconde la sua vera personalità aggressiva; lo fa in modo consapevole, per manipolare e ingannare le persone dando di sé l’immagine del ’bravo ragazzo’”.
Questi i motivi che avrebbero spinto il pm a optare per la richiesta d’ergastolo.