Si è spenta domenica sera Olivia Newton John, la Sandy di Grease.
Combatteva contro il cancro da ben 30 anni. Una vita costellata da recidive, e trascorsa insieme al brutto male. Anni bui durante comunque lei non si è mai mostrata triste o avvilita, anzi, ha mostrato di avere una forza sovrumana, dicendo sempre chiaramente di non avere paura, e in cui ha dato vita alla fondazione che oggi porta il suo nome.
Le parole della nipote Tottie Goldmsmith
La nipote di Tottie Goldsmith ha affermato che non aveva paura di morire perché sentiva di “aver raggiunto tanti obiettivi nella sua vita”
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Tottie ha dichiarato: “Era molto magra e non stava bene, le ho detto, ‘Hai paura di morire?’. Lei ha risposto: ‘No, nella mia vita ho fatto più di quello che potessi immaginare’. Davvero, lei non si sarebbe mai aspettata di avere una vita del genere”.
La prima diagnosi di tumore al seno era arrivata come una doccia fredda nel 1992. La malattia poi è stata in remissione per 20 anni, ma poi nel 2013 il male si è ripresentato con metastasi diffusesi anche alla spina dorsale.
Tottie è la figlia della sorella di Olivia Newton John, anch’ella scomparsa, ed ha spiegato che tutto è precipitato velocemente, non tanto a causa del cancro in sè quanto invece al sistema immunitario compromesso. Olivia era afflitta infatti da “infezioni secondarie”.
Il sistema immunitario di Olivia è crollato
Ha fatto la nipote: “Alla fine non è stato solo il cancro, ma le complicazioni, stare in ospedale con un sistema immunitario suscettibile. Aveva infezioni secondarie. La situazione è precipitata negli ultimi cinque o sei giorni”.
Tottie ha fatto un’ultima chiamata alla zia: “John, suo marito, ci ha tenuto aggiornati e io ho parlato molto con Chloe (figlia di Olivia, cugina di Tottie ndr). Non sono riuscita ad arrivare in tempo in America e volevo dirle addio, quindi ho chiesto a lui di tenere il telefono vicino all’orecchio di Olivia, ma invece ha fatto partire una videochiamata e l’ho potuta vedere. Le ho detto tutto quello che dovevo dirle. Lei ci stava lasciando… penso che l’avesse capito”.