Nada Cella fu uccisa il 6 maggio del 1996, mentre si trovava nello studio del commercialista Marco Soracco, per il quale lavorava come segretaria.
La sua morte รจ sempre rimasta un mistero, e per anni e anni tante caselle nel puzzle sono rimaste vuote: l’assassino di Nada non รจ mai stato trovato.
Il caso riaperto ad opera di una criminologa
E’ stato solo verso la fine dello scorso anno, che grazie all’operato della criminologa Antonella Pesce Delfino il caso รจ stato riaperto, e stavolta con un’indiziata: Anna Lucia Cecere.
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La donna, secondo la procura, pare si fosse invaghita del commercialista. Per l’accusa, sarebbe stato questo il movente che portรฒ all’omicidio di Nada.
Sentita giร nel 1996, dopo il delitto, Cecere non era mai stata indagata prima dell’anno scorso. Infatti, aveva sin dall’inizio negato vi fosse un qualsiasi tipo di relazione tra lei e Soracco, col quale aveva rapporti puramente lavorativi.
Attraverso attente indagini e una puntuale ricostruzione, la Delfino รจ perรฒ riuscita a far riaprire il caso. Partendo da un bottone.
Sotto il corpo di Nada venne infatti rinvenuto un bottone: identico agli altri bottoni che Anna Lucia Cecere aveva su una delle sue giacche.
Questo particolare, insieme a molti altri, ha portato alla riapertura delle indagini a carico della Cecere.
Le minacce di Cecere alla Delfino
Anna Lucia Cecere, non appena ebbe notizia della riapertura del caso, prese a minacciare telefonicamente la criminologa: “Sai di che cosa sono capace io? Te la faccio finire male”, ha detto la donna in una delle tante intercettazioni trasmesse a Chi l’ha visto.
Novitร dalle indagini
Ora, perรฒ, dopo mesi di indagini, pare essere arrivato un punto di svolta.
Il genetista Emiliano Giardina era stato incaricato di esaminare sui reperti la presenza del DNA della Cecere, oltre che di ricercare eventuali tracce del sangue di Nada sul motorino dell’indagata.
Motorino del quale la donna era ancora in possesso, a distanza di 25 anni.
I test sul ciclomotore, tuttavia, hanno restituito esito negativo: nessuna traccia del sangue di Nada sul motorino dell’indagata.
Il motorino era stato sequestrato immediatamente, subito dopo la riapertura delle indagini, sulla base delle testimonianze raccolte all’epoca, che riferivano di aver visto la Cecere su quel motorino nei pressi dello studio di Soracco proprio quel giorno.