E’ un vero e proprio giallo quello sulla morte di Marco Bocchicchio, il “broker delle truffe” 56enne morto 2 giorni fa in un incidente stradale.
Sarà ora l’autopsia a sciogliere alcuni nodi sulla sua morte. La moto ha preso fuoco ed è andata a sbattere contro un muro di cinta nella Capitale, sulla Salaria.
Bocchicchio era coinvolto in una vicenda giudiziaria, con l’accusa di aver truffato diversi vip per diversi milioni di euro.
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I testimoni: “Moto all’improvviso verso destra”. E la polizia conferma: “Nessun segno di frenata”
Ora è stata aperta una indagine e gli uomini della Guardia di Finanza stanno acquisendo materiale dal pc, tablet, e documenti del broker, tra cui una agenda. Analizzati anche i tabulati, per comprendere quali siano stati i suoi ultimi contatti prima del tragico incidente.
L’ipotesi al momento più accreditata, comunque, è quella della perdita di controllo dello schianto. Sono 3 i testimoni oculari che hanno visto la moto sbandare all’improvviso: “Tutto ad un tratto la moto ha deviato verso destra proseguendo verso il muro”.
Il veicolo ha preso fuoco dopo lo schianto. Il fuoco è stato reso irriconoscibile dal rogo. Si è parlato di suicidio, ma la famiglia è convinta non sia possibile, lo stesso cognato ieri ha affermato: “Non si sarebbe mai tolto la vita così”.
Gli arresti domiciliari
Il broker si trovava ai domiciliari, ma gli erano state concesse due ore di permesso al giorno per curarsi da alcune patologie da cui era affetto. E adesso l’avvocato parla di “strumentalizzazioni“.
“È opportuno fugare ogni dubbio e credo che la Procura voglia disporre tutti gli accertamenti necessari per arrivare a fare assoluta chiarezza su quanto avvenuto ieri mattina” dice l’avvocato Cesare Placanica, legale di alcune delle vittime della maxitruffa, tra cui anche Antonio Conte e l’attaccante della Roma Stephan El Shaarawy.
Oggi si sarebbe dovuta tenere l’udienza, rinviata però al 15 settembre, quando svolti i dovuti accertamenti verrà emesso il certificato di morte.