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Michele Merlo: “Sintomi leucemia evidenti, medico di base fu imprudente”

Michele Merlo è morto per una leucemia fulminante (non diagnosticata) a giugno del 2021.

Il giovane cantante di Amici iniziò ad accusare febbre e lividi già a fine maggio, ma il suo medico di famiglia sottovalutò la situazione.

“il 26 maggio 2021 il dottor Vitaliano ha espresso un comportamento imperito, imprudente e negligente”, così si legge nella perizia del tribunale di Vicenza, che ora sta indagando per il decesso di Michele. A riportare lo stralcio della perizia è il Corriere della Sera.

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Bendaggio sui lividi della leucemia, poi a casa

Per il medio che visitò Michele, il livido del giovane era riferibile a un mero strappo muscolare. Ma così non era.

Il dottor Vitaliano, mandò Michele a casa dopo avergli fatto un bendaggio con ossido di zinco, e gli raccomandò di tornare al suo studio dopo 3-5 giorni.

La diagnosi sbagliata costò la vita a Michele Merlo, che perse conoscenza mentre era a casa della fidanzata, Luna. In quegli attimi concitati, la ragazza raccontò poi che un medico dell’ambulanza abbastanza agitato continuava a chiederle se Michele avesse assunto stupefacenti con tono supponente. Su quest’ultimo, l’ospedale rispose che suo malgrado, il medico non era “in grado di reggere alle situazioni di stress”.

Ora, a distanza di più di un anno, per mesi i due specialisti hanno riesaminato i campioni di tessuto prelevati dopo la morte del cantante e hanno analizzato foto, e-mail e testimonianze,  ricostruendo l’excursus della malattia.

Gli ematomi erano comparsi gradualmente, forse una diagnosi tempestiva poteva salvarlo.

I medici dicono che in caso di sospetto anche solo remoto di leucemia, “un sanitario “in trincea”, come un medico di base, deve necessariamente mantenere un indice di sospetto molto alto, anche perché all’esordio i sintomi possono essere aspecifici”.

Mai sottovalutare anche i più deboli segnali di sospetta leucemia, soprattutto perché oggi grazie ai progressi della scienza: “le terapie sono in grado, nella maggioranza dei casi, di fornire risultati eccellenti, a patto però che ci sia la possibilità di intervenire in tempo utile”.

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