Luana D’Orazio, 23 anni e mamma di un bimbo di 6, è morta a Montemurlo il 3 maggio 2021 in un incidente in fabbrica, schiacciata dall’orditoio al quale stava lavorando. Ora la famiglia ha rifiutato il risarcimento di 1 milione e 100.000 euro
Il risarcimento
La compagnia Unipol avrebbe presentato ai familiari di Luana un risarcimento che ammonta a 1 milione e 100.000 euro. Lo rende noto Andrea Rubini, ad di Gesi group, che fa anche sapere che la famiglia ha giudicato l’offerta “incongrua”.
Rubini ha poi spiegato: “Abbiamo scritto all’assicurazione una risposta formale, spiegando loro che i danni patrimoniali e non, sono ancora da quantificare. Non riteniamo stabilizzata la situazione, ci riserveremo di approfondire la questione nelle prossime settimane”.
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L’udienza per la morte di Luana
Il prossimo 7 aprile, si terrà l’udienza preliminare per la morte della giovane. Tre i gli imputati accusati di omicidio colposo e rimozione dolosa delle cautele dei macchinari.
Come già reso noto nei giorni immediatamente successivi alla drammatica morte della ragazza, infatti, pare che i meccanismi di protezione del macchinario fossero stati rimossi. Non si è ancora ben compreso però il motivo: forse un atto doloso, forse un azione volta a permettere al macchinario di lavorare più velocemente. In ogni caso, una azione non permessa. L’incidente è avvenuto mentre le saracinesche del macchinario erano abbassate, quando invece sarebbero dovute essere alzate.
La difesa degli indagati
Per la difesa degli indagati, invece, le accuse sarebbero incongruenti.