Kobe Bryant, 30 milioni di euro per una foto

By Ana Maria Perez

La vicenda e il risarcimento milionario

La contea di Los Angeles ha accettato di riconoscere a Vanessa Bryant e alle sue figlie quasi 30 milioni di dollari ($ 28,5 mio, pari a € 26,79 mio) per la condivisione di foto non autorizzate. La vicenda si riferisce alla diffusione delle foto dell‘incidente in elicottero in cui morirono il 26 di gennaio del 2020 Kobe Bryant e una delle sue figlie, insieme ad altre sette persone. Due delle persone coinvolte nell’incidente erano bambine, compagne di Gianna Bryant, l’erede del talento di Kobe. I soccorritori avevano diffuso le fotografie dei cadaveri poco dopo il ritrovamento dei corpi.

La diffusione degli scatti

Com’è noto, la star de Los Angeles Lakers è morto tragicamente a seguito di un incidente di elicottero a Calabasas, in California. Dopo avere ricevuto il S.O.S., i soccorritori accorsero immediatamente sul luogo dell’incidente, dove trovarono i corpi dilaniati degli occupanti.  Un agente tirocinante fece gli scatti dei cadaveri (tra 25 e 100 le foto compromesse) mentre erano in corso le operazioni di soccorso sulla collina dello schianto. Le foto girarono tra gli agenti della polizia locale di Los Angeles e tra gli impiegati dei pompieri. A questo punto, la richiesta di risarcimento da parte della vedova Bryant.

L’importo riconosciuto dalla contea di Los Angeles

Nell’agosto del 2022 un giudice fissò in 15 milioni di dollari il risarcimento dovuto alla vedova di Kobe. La donna aveva dichiarato di soffrire di frequenti attacchi di panico a causa del trauma subito, non solo per la morte del marito, ma per la condotta dei personaggi sotto processo. Vanessa seppe della morte del marito tramite i social. I 30 milioni che ha riconosciuto la Contea di Los Angeles costituiscono una cifra doppia rispetto al primo responso. Tuttavia, essa include eventuali richieste da parte delle sue figlie, per cui si può definire “tombale”. L’avvocato della donna, Luis Li, ha dichiarato che Vanessa ha combattuto non solo per suo marito e per sua figlia, ma anche per coloro che ogni giorno sono trattati con simile mancanza di rispetto.

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