Vai al contenuto

Jet russo contro drone USA su Mar Nero

Lo spazio aereo condiviso dagli aggressori e dagli alleati

I fatti si riferiscono alla giornata di ieri, 14 marzo 2023, ma le ripercussioni di quanto accaduto risalgono ad oggi. Lo scontro si è verificato in una zona aerea identificata al largo della costa ucraina sopra il Mar Nero. Dall’inizio del conflitto in Ucraina, velivoli russi e statunitensi occupano lo spazio aereo condiviso che è stato stabilito temporaneamente per quella che Mosca definisce una “operazione militare speciale”. Tutti gli utenti dello spazio aereo internazionale sono consapevoli delle limitazioni, poiché il messaggio si è diffuso in conformità con quanto previsto dalla normativa vigente. Fino a ieri non si erano registrati scontri.

L’efficacia dei droni Reaper

Sono mezzi utilizzati per controllare il territorio da un’altezza massima di 50.000 piedi. Hanno un’apertura alare di 20 metri e la loro guida avviene da remoto, tramite sensori di bordo all’avanguardia. Raggiungono una velocità di 335 km/h e risultano molto efficaci per tracciare i movimenti sul campo di battaglia.

Lo scontro tra il caccia russo e il drone americano

Un drone statunitense di sorveglianza “Reaper”, un MQ-9, partito dalla base di Sigonella in Sicilia, si è scontrato con un jet russo Su-27 mentre entrambi sorvolavano le coste ucraine. Il velivolo russo avrebbe colpito un’elica del drone, che in seguito è precipitato nel Mar Nero. Secondo fonti statunitensi, si sarebbe trattato di un gesto volontario da parte dei russi. Secondo il comandante delle forze aeree statunitensi in Europa, Hecker, diversi velivoli russi avrebbero scaricato carburante e volato davanti al drone, finendo per colpirlo.

Iscriviti gratuitamente sul canale Telegram, cliccando qui

oppure su Whatsapp, cliccando qui per non perdere tutte le novità

Continua dopo gli annunci...

La versione di Mosca

La versione di Mosca è molto diversa. Secondo fonti del Cremlino, il drone si sarebbe schiantato dopo avere effettuato manovre “brusche”. Secondo il ministero della Difesa russo, il drone volava con i transponder spenti, per evitare che il nemico potesse tracciare ed identificare il velivolo. Ad un certo punto, avrebbe perso quota e si sarebbe schiantato. Il ministero ha dichiarato che “i combattenti russi non hanno usato armi aviotrasportate e non sono entrati in contatto con il veicolo”. Intanto, il Presidente americano Joe Biden ha convocato l’ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoly Antonov, per un chiarimento. Il diplomatico ha confermato che i russi hanno agito in modo professionale.

Autore

Ana nasce in Spagna, si laurea a 22 anni in Scienze Liguistiche e della Comunicazione. Dopo un'esperienza nel Regno Unito si trasferisce a Trieste, dove vive tuttora. Ha maturato esperienza come consulente aziendale e collaborato con diverse case editrici. Ha pubblicato cinque libri ed è copyrighter e Search Quality Rater.View Author posts

Lascia un commento