Il professor Guido Saraceni, giurista “social” che sulla sua pagina Facebook conta un seguito di più 217k followers, e dottore di ricerca in filosofia del diritto, ha fatto una bella lavata di capo ai leoncini da tastiera che da dietro i loro device hanno miagolato sproloqui contro il povero Gianluca Grignani.
Battute a gogò e meme di sfottò nei confronti del cantante, che a molti non sono piaciuti, compreso il professor Saraceni.
Scrive il docente in un lungo post su Facebook: “Nel 1995, quando portò a Sanremo ‘Destinazione paradiso’ dichiarò senza mezzi termini che gli era capitato di pensare al suicidio. ‘L’ho scritta perché mi volevo ammazzare‘, disse con tutta l’ingenuità del mondo, raggelando la sala stampa”.
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E ancora: “In molti pensarono che fosse una trovata pubblicitaria di cattivo gusto. È passato molto tempo prima che raccontasse in televisione di essere stato molestato e picchiato da un pedofilo, quando aveva solo dieci anni. Prima che parlasse della sua amica morta di leucemia”.
Secondo Saraceni, il cantante è una persona che soffre di un forte disagio esistenziale, che non può e non deve passare inosservato, e che va preso con le pinze.
Gianluca è una persona fragile che abbiamo visto “combattere contro i suoi demoni“.
Per questo, lo studioso osserva: “Anche per questo motivo trovo veramente sgradevoli e inopportune le critiche che gli stanno piovendo addosso”. “Grignani è un cantautore di primissimo livello, incoronato esplicitamente da Vasco e da tanti altri per le sue qualità artistiche”.
In questa epoca social, abbiamo un po’ disimparato il rispetto, effettivamente. Ci si sente al “riparo” dietro lo schermo, e per molti ciò che si dice su un social conta o ferisce meno di ciò che invece diremmo nel mondo reale: ma non è così. Le parole fanno male, indipendentemente dal luogo (virtuale o reale) in cui vengono pronunciate.
Grignani “E’ soprattutto un essere umano al quale dobbiamo lo stesso rispetto che meritano tutte le persone che stanno attraversando un periodo difficile”.
“Come recitava Stefano Accorsi, chiudendo il suo monologo, in un bel film di tanti anni fa: ‘Non puoi giudicare la vita degli altri. Perché comunque non puoi sapere proprio un c…o della vita degli altri’. Teniamolo sempre a mente”
“Forza Gianluca, siamo tutti con te”, ha chiosato.