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Il paziente Hal s5301 all’Università, il frutto dell’IA che percepisce il dolore

Il paziente Hal s5301 per la prima volta in Europa

Il nome di questo “paziente – robot” sarà noto a chi ha amato il celeberrimo film “2001: Odissea nello spazio“, di Stanley Kubrick, perché così si chiamava il computer di bordo della nave spaziale Discovery. Tuttavia, anche e può risultare un po’ confuso, il nome è un acronimo di “Heuristic ALgorithmic”. Prodotto dall’italiana Accurate (l’unica azienda italiana con ricerca e sviluppo nell’ambito della simulazione in medicina) in collaborazione con la Gaumard Scientific, azienda americana con sede a Miami, in Florida, che crea simulatori per i principali ospedali universitari e scuole per infermiere, addestramento medico militare e servizi medici di emergenza, è il primo “simulatore di paziente creato con l’Intelligenza Artificiale”.

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L’azienda che lo ha prodotto

L’ad di Accurate, Patrizia Angelotti, ha dichiarato nella presentazione alla stampa del nuovo strumento per la pratica medicale, avvenuta ieri, lunedì 8 di maggio, che “Hal s5301 è il simulatore di paziente più accurato al mondo: per la prima volta l’intelligenza artificiale è stata integrata in un dispositivo umanoide usato in medicina, il che rappresenta un’opportunità importante per migliorare l’addestramento dei professionisti sanitari e, di conseguenza, la qualità delle cure che essi forniscono ai pazienti”.

Le capacità “umane” del robot, come funziona?

Hal è in grado di parlare, sudare, muovere occhi e braccia; è inoltre strutturato in modo da consentire la pratica delle principali tecniche mediche applicate in pronto soccorso, terapia intensiva e chirurgia. Riproduce la fisiologia cardiaca, respiratoria, vascolare e cerebrovascolare, è possibile anche effettuare il prelievo venoso, la misurazione della glicemia e l’applicazione di cateteri. Un utilizzo che riproduce la pratica clinica reale. Come lo utilizzano gli studenti?

Il team di studenti simulano l’attività ospedaliera all’arrivo di un paziente trovandosi di volta in volta di fronte a diversi casi clinici proposti dai docenti. Osservando Hal s5301 e i suoi sintomi, formulano la diagnosi e agiscono in base alle tecniche apprese durante il corso di studio. Al termine della simulazione avviene il debriefing, guidato dai professori, che evidenziano eventuali errori e indicano le strategie di intervento corrette. Per fare “agire” il paziente, c’è una sala di regia adiacente, dove uno studente di Medicina dotato di cuffie e microfoniche, gli da voce. Hal risponde in base alla patologia che si vuole simulare.

Per adesso, il robot si trova a Trieste, dove ha trovato un alloggio (rigorosamente in comodato) all’ospedale di Cattinara, nel Centro di simulazione medica e addestramento avanzato (Csmaa), dove sarà messo a disposizione degli studenti di Medicina e Scienze Infermieristiche dopo il terzo anno di Università e prima di effettuare la pratica clinica vera e propria.

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Ospedale di Cattinara

I fondi per l’acquisto del robot

Il Rettore dell’Università di Trieste ha dichiarato che sono stati utilizzati i fondi acquisiti dal Dipartimento di Scienze Mediche con il bando “2018/2022 – Dipartimenti d’eccellenza MUR” per acquistare questo simulatore e per aggiornare la strumentazione del CSMAA.

Le reazioni entusiaste dei dirigenti

Il Rettore Roberto di Lenarda dichiara di essere molto soddisfatto del risultato ottenuto e di essere i primi in Europa ad avere Hal s5301. “E’ una scelta coerente al potenziamento del centro di simulazione, vera eccellenza del nostro polo formativo e pienamente sinergica alla prossima creazione, all’interno del comprensorio di Cattinara, del nuovo campus che raccoglierà tutti i corsi pre e post laurea di area medica e sanitaria, oltre ai laboratori di ricerca. Un progetto ambizioso e visionario supportato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, che contribuirà ulteriormente a fare dell’università di Trieste un centro di richiamo per gli studenti di tutta Italia e dall’estero”.

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Il rettore Roberto di Lenarda

Il direttore del Dipartimento di Scienze Mediche, chirurgiche e della salute di UniTs, Nicolò de Manzini, commenta: “una scelta didattica che consente a specializzandi e studenti di Medicina e Infermieristica di acquisire e migliorare competenze e fiducia in un ambiente ‘protetto’ da condividere in équipe (…) Un’opportunità che consente di sperimentare dinamiche di lavoro in team, gestire emergenze e affinare le proprie competenze diagnostiche ancora prima di entrare in contatto con pazienti reali”.

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Prof dott Nicolò de Manzini

Autore

Ana nasce in Spagna, si laurea a 22 anni in Scienze Liguistiche e della Comunicazione. Dopo un'esperienza nel Regno Unito si trasferisce a Trieste, dove vive tuttora. Ha maturato esperienza come consulente aziendale e collaborato con diverse case editrici. Ha pubblicato cinque libri ed è copyrighter e Search Quality Rater.View Author posts

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