Non si trova Marina Ovsyannikova, la giornalista Russa che ha fatto irruzione mentre era in onda il telegiornale su Channel 1, la principale emittente della Nazione.
“No alla guerra, vi stanno mentendo”
La giornalista è entrata in studio posizionandosi alle spalle della conduttrice, brandendo un cartello con su scritto a caratteri cubitali : “No alla guerra. Non credete alla propaganda. Qui vi stanno mentendo”.
Un messaggio chiaro, che va a smontare tutta quella propaganda russa basata su menzogne ed insabbiamenti sulla attuale situazione in Ucraina.
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Marina era dipendente per lo stesso telegiornale.
Subito dopo il fatto, è stata arrestata ed interrogata. Ma il suo legale ora fa sapere: “Non riusciamo più a trovarla”. Così si è espresso a Cnn Dmitry Zakhvatov.
Inizialmente, gli amici della della donna avevano fatto sapere che era stata portata via dagli agenti e si trovava presso il dipartimento di polizia di Ostankino.
Il video prima della protesta
Prima della protesta, aveva registrato un video: “Quello che sta succedendo ora in Ucraina è un crimine e la Russia è il paese aggressore. La responsabilità di questa aggressione ricade sulla coscienza di un uomo, e quell’uomo è Vladimir Putin. Mio padre è ucraino, mia madre è russa. Non sono mai stati nemici. Questa collana al collo è un simbolo che la Russia deve fermare immediatamente questa guerra fratricida e le nostre nazioni fraterne possono ancora fare la pace”.
Poi si è scusata per aver fatto parte della propaganda del governo russo: “Sfortunatamente, negli ultimi anni ho lavorato per Channel 1, facendo propaganda per il Cremlino. Ora me ne vergogno molto. Mi vergogno di aver lasciato che le bugie si riversassero fuori dalla televisione. Mi vergogno di aver lasciato che il popolo russo fosse zombificato. Siamo rimasti in silenzio nel 2014, quando tutto ebbe inizio. Non siamo andati alle proteste quando il Cremlino ha avvelenato Navalny. Abbiamo semplicemente osservato in silenzio questo regime antiumano. Ora il mondo intero ci ha voltato le spalle e altre dieci generazioni dei nostri discendenti non potranno lavarsi via dalla vergogna di questa guerra fratricida”.
Nel video, incoraggiava il suo popolo: “Uscite a protestare, non abbiate paura di niente. Non possono metterci tutti in galera“.
Aggiornamento delle 17:35 : la donna è stata ritrovata, per lei una multa, poi il rilascio
“All’inizio – ha spiegato Zakhvatov su Telegram – la polizia l’ha trattenuta volendo limitarsi a seguire il protocollo amministrativo. Ma il caso è stato poi preso in mano dalle alte autorità che hanno deciso di avviare un procedimento penale nei suoi confronti per divulgazione pubblica di informazioni consapevolmente false sull’uso delle forze armate russe”.