Antonino Spinalbese fino a pochi mesi fa, per sua stessa ammissione, viveva una vita felice.
Dopo la morte del padre, racconta, era riuscito a ritrovare stabilità economica ed emotiva con un nuovo lavoro e un nuovo amore.
Il racconto sui social
In un lungo post Antonino si è aperto sulla sua malattia, l’arrivo della diagnosi, e sui mesi bui dopo la morte del padre.
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Antonino ha passato infatti dei mesi bui dopo la morte del padre, e la storia con Belen aveva rappresentato per lui una vera boccata d’aria.
Sulla inaspettata celebrità arrivata dal nulla, Antonino ha detto: “L’amore è forte e ha reso normale anche per me una vita sotto i riflettori”.
Ma il giorno della nascita della figlia Luna, il 12 luglio, per Antonino arriva un fulmine a ciel sereno: iniziano i suoi problemi di salute.
“Lo stress mi fa perdere peso, inizio a indebolirmi, poi mi incrino 2 costole dopo una caduta dovuta a questa debolezza. La mente è offuscata, tanto da farmi perdere la reattività e non farmi notare uno pneumatico abbandonato sull’autostrada. La mia auto è lacerata, io sotto le flebo. E’ un lieve trauma, ma le sorprese non erano finite”, dice il giovane.
Dopo un giorno passato con in braccio la piccola Luna, Antonino sente un forte dolore alla parte alta dell’intestino. Il dolore nei giorni successivi si fa sempre più intenso.
“Vado in ospedale e mi ricoverano all’istante, partono gli accertamenti e poi arriva il responso: ho una grave malattia autoimmune, un problema con cui forse dovrò convivere per il resto della mia vita“, spiega.
Antonino non specifica di che malattia si tratta, ciò che è certo è che gli ha fatto perdere ben 13 kg.
“Avevo perso 13 chili. E non era l’unica cosa che avevo perso, lì in mezzo c’era anche una delle cose più importanti per me: il mio aspetto fisico, la mia forma fisica. ‘Mente sana in corpore sano’. Per me il fisico è sempre stato il mezzo per star bene con me stesso, anche a livello mentale”.
L’amico Andrea lo ha salvato
E’ stato un suo amico ad aiutarlo a rimettersi in forma.
Andrea, personal trainer, si è preso carico della malattia di Antonino avendo come obiettivo principale quello di rimettere in sesto il ragazzo.
“Si informò sulla mia patologia e mise in atto un piano d’azione con un unico obiettivo: far tornare il vero Antonino”