La confessione della mamma della piccola Elena Dal Pozzo rimbalza raggelante per le varie emittenti televisive.
E’ un racconto surreale , quello di Martina Patti, in cui descrive lucidamente quanto accaduto, seppure con grandi vuoti di memoria nel mezzo.
“Non ricordo a cosa pensavo quando l’ho colpita”
โNon ricordo cosa sia passato nella mia mente quando ho colpito mia figlia. Anzi, posso dire che non mi รจ passato nessun pensiero. Era come se in quel momento fossi stata una persona diversa. Quando lโho colpita, avevo unaย forza che non avevo mai percepito prima. Non ricordo la reazione della bambina mentre la colpivo, forse era fermaโ.
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Poi prosegue nel racconto di quegli ultimi attimi, prima di portarla in campagna, dove รจ avvenuto il terribile omicidio: “Sulla strada, la bambina si รจ accorta che non aveva un giocattolo, allora siamo tornate indietro. Poi ho rimosso tutto, ricordo solo che siamo scese per le scale e nullโaltro. Non ricordo se ho portato con me qualche oggetto da casa. Erano le 14.30 circa quando siamo uscite. Non ricordo se prima ho preso una pala da giardinaggio di mio zio, ma credo di sรฌ. Ricordo solo di essere andata in quel campo. Era la prima volta che ci portavo la bambina, qualche tempo fa cโero stata da sola per piantare gli asparagi.ย Ho lโimmagine del coltello, ma non ricordo assolutamente dove lโho preso. Non ricordo di avere fatto del male alla bambina, ricordo solo di avere pianto tanto. Forse ho capito che la bambina era morta e non sapevo cosa fareโ.
“L’ho detto a mio padre per primo, avevo paura potesse sentirsi male”
Martina Patti prosegue poi nel suo racconto: โNon ricordo dove ho messo il coltello, ma ricordo di essermi cambiata a casa. I vestiti indossati quando ero con la bambina non erano sporchi di sangue. Ero macchiata solo nelle braccia. Ricordo che piangevo forte. Subito dopo ho chiamato il padre di Elena, ero cosรฌ agitata che non capivo cosa dicessi. Quindi sono andata a casa dei miei genitori, ero molto confusa e quello che era successo non mi sembrava reale. Quando ho incontrato i miei genitori e Alessandro, ho inventato la bugia che ci avevano fermato e che avevano rapito la bambina, sfruttando la storia delle minacce ad Alessandro. Poi, allโuscita dalla caserma, mentre salivamo a casa, ho cominciato a raccontare la veritร a mio padre, anche se con difficoltร e con il timore che potesse sentirsi male. Non ricordo di avere sotterrato la bambina, ma sicuramente sono stata io. La bambina soffriva di attacchi di tosse, perรฒ la tosse non mi infastidiva. Anzi, cercavo di aiutarla. Lโho uccisa nel campo, ero solaโ.
Le ultime ore della piccola
La madre della bimba ha poi raccontato delle ultime ore antecedenti l’omicidio:” Alle 14.30 sono uscita di casa con Elena. Le ho detto che saremmo andate a giocare nel campo. Avevo portato con me un coltello, la zappa e dei sacchi. Entrate nel campo, ho preso uno dei sacchi neri e lโho messo in testa a Elena e ho cominciato a colpirla con il coltello mentre lei mi dava le spalle. Lโho finita con la zappa. Poi ho scavato la buca e lโho seppellitaโ.