Tragedia a Carugo, nel Comasco, dove una lite tra ragazzini è terminata a coltellate.
I fatti
Un ragazzino di appena 14 anni ha avuto una discussione con un altro 16enne, per motivi ancora da accertare, e ancora da ricostruire nei dettagli.
Al culmine della discussione, il 16enne ha estratto un coltello, ferendo il 14enne a un braccio. Fortunatamente, la lesione si è rivelata lieve.
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Sul posto sono giunti i carabinieri ed il 118, ed il ferito è stato trasportato in elisoccorso così da non perdere minuti preziosi.
La Procura per i Minorenni è stata informata del fatto e verranno ora effettuate delle indagini per procedere, eventualmente, nei confronti dell’aggressore.
I dati sulla violenza giovanile
Gli episodi di violenza e delinquenza giovanile sono aumentati negli ultimi anni. Lo rivelano alcuni dati ISTAT.
Il rapporto ha infatti evidenziato un aumento in reati sessuali, stalking, cyber bullismo, a tal punto da dare la spinta a una campagna tenutasi nel giugno 2021, che contribuisse alla consapevolezza di tali fenomeni per riuscire ad arginarli.
Cosa dicono gli esperti
La psicologa Marica Malagutti, in una recente intervista a La Voce del Trentino ha confermato questo trend.
“Mi sono arrivati molti casi di violenza giovanile. Anche di violenza sessuale che utilizza come mezzo anche gli strumenti che usiamo quotidianamente, quindi internet, le chat, Telegram, whatsapp”
La violenza, spiega la psicolgoa, inizia “Dai 12 in poi cominciano ad aumentare. Dopo l’età dello sviluppo cominciano ad aumentare perché sono legati alla sessualità purtroppo”.
Per la psicologa, il disagio ha radici ben più profonde della pandemia, cui viene spesso attribuita la causa di tale disagio: “La mia opinione personale è che tutti tendiamo a dare colpa alla pandemia. In realtà però la pandemia ha immobilizzato le persone, dal punto di vista pratico, lavorativo e fisico e ha soffocato tutte le relazioni.
“Da quando sono state aperte le porte è possibile ci sia stato un aumento ma non direi che sia la causa. La violenza c’è sempre stata, fa parte della nostra società e del nostro modo di vivere. Forse in certi casi l’ha acutizzata ma non diamo colpa solamente alla pandemia”.