Continuano le indagini sul caso di presunto stupro a opera del regista Haggis ai danni di una giovane donna inglese.
Haggis sostiene che i rapporti sessuali fossero “consenzienti”, la giovane, però, sostiene invece di essere stata violentata.
Tutto ha avuto inizio quando i due, dopo più di due mesi in cui vi era stato solo uno scambio di messaggi, decidono di incontrarsi a Ostuni. Lì, nella camera d’albergo di Haggis, si sarebbero consumati 3 giorni di stupri.
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Le versioni fornite dai due sono (ovviamente) diametralmente opposte, e, dice Haggis. “sono pronto a collaborare con la giustizia”.
Ascoltata la farmacista da cui si recò a la ragazza inglese
Intervistata da Repubblica, la farmacista ha raccontato: “Ho visto entrare questa ragazza, era molto bella e aveva un cappello. Era straniera e abbiamo parlato in francese. Mi ha detto che veniva da Londra e che aveva avuto un problema intimo, mi ha fatto vedere il referto dell’ospedale dove le era stato prescritto un disinfettante. Mi ha chiesto cosa fosse e le ho spiegato, ma alla fine non lo ha comprato”.
“A quel punto le ho domandato che fosse successo, e mi ha parlato di un problema con un assorbente interno, ma non ha aggiunto altro. Le ho chiesto con chi fosse a Ostuni, e ha risposto che era in compagnia di un uomo. ‘E dov’è ora?’, le ho chiesto. ‘Con i suoi figli’, ha replicato lei. Ma non mi sembrava fosse scossa o avesse subito qualche forma di violenza. Se lo avessi capito, sarei subito intervenuta. Certo, quando mi ha detto che era con uomo, ho capito subito che il problema intimo era stato provocato da qualcosa. Ci siamo guardate con complicità. Alla fine ci siamo scambiate il numero di telefono, ma non l’ho più sentita. Ho solo trovato due sue chiamate il 15 giugno alle 6,38 del mattino, e il 16 intorno alle 22″.
Il racconto del medico dell’ospedale
Il medico dell’ospedale ha raccontato che la ragazza gli ha scritto due bigliettini, una volta accortasi che Haggis era nei paraggi, per non farsi sentire.
Nei bigliettini ha raccontato delle violenze. Scrive il gip: “Il medico, letti i biglietti, le chiedeva se si sentisse sicura a rientrare in struttura con l’uomo e lei minimizzava l’accaduto nella speranza che Haggis iniziasse davvero una relazione con lei”.
La versione di Haggis
Haggis , invece, ha riferito di aver accompagnato la ragazza per un problema all’assorbente interno: “Abbiamo quindi tentato un rapporto sessuale, ma presto ho notato che aveva ancora un assorbente interno“.
Aggiungendo: “Ed è allora che lei, dopo aver sentito per messaggi un amico medico, ha chiesto di andare al pronto soccorso per rimuoverlo. Il giorno successivo (lunedì 13) la ragazza è stata a Lecce”, Haggis è andato a riprenderla alla stazione.
“Quando siamo arrivati di nuovo in hotel, ha ricominciato a fare sesso, anche se ho detto che avrei preferito di no. Ha insistito, mi ha fatto sesso orale e poi abbiamo avuto un breve rapporto”.
Quando si sarebbe ripresentata al B&B, intorno a mezzanotte, riferisce Haggis: “Era molto ubriaca e di nuovo ha cercato in modo aggressivo di istigare il sesso. L’ho rifiutata e rifiutata più volte, il che le è dispiaciuto, e ha parlato per un’ora di come voleva che la amassi come lei amava me e di come voleva essere la prossima Bond Girl. Le ho detto gentilmente che dovevamo dormire e ho insistito che lo facesse. Ho dormito e ho pensato che lo facesse anche lei“, ma, riferisce Haggis , intorno alle 4 si è svegliato perchè il letto era “molto bagnato, aveva fatto pipì nel sonno. L’ho svegliata e non ero contento. I proprietari si erano già arrabbiati per il sangue sulle lenzuola della prima stanza, ora questa. Le ho detto che dovevamo andarcene subito, e mentre faceva la doccia ho preparato le sue poche cose. Aveva un blazer blu, che ho messo nella sua borsa. Se n’è andata con indosso un blazer blu, che ora credo fosse mio”.