Massimo Bossetti si trova in carcere con l’accusa di avere ucciso Yara Gambirasio, nel lontano novembre del 2010 .
La 13enne era scomparsa da Brembate di sopra una sera di novembre, nel tragitto che la portava dalla palestra a casa. Yara era stata ritrovata soltanto 3 mesi dopo, nel febbraio del 2011, da un passante che si trovava nel campo in cui il corpo di Yara era stato abbandonato.
L’uomo, appassionato di modellismo, stava facendo volare il suo aereo, che ad un certo punto era caduto proprio vicino al corpo della ragazzina, che era rimasta a tra i rovi e l’erba nascosta per 3 mesi, all’aria aperta: il corpo, a causa dell’azione degli agenti atmosferici, era stato reso irriconoscibile.
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La sentenza di ultimo grado, ha condanno Bossetti all’ergastolo, ma l’uomo continua a ribadire la sua innocenza, e aggiunge anche ne nessuno sta cercando la verità.
La lettera di Bossetti
Bossetti ha scritto una lettera indirizzata a Marco Oliva, conduttore del programma tv “Iceberg” che va in onda su Telelombardia.
Nello scritto, si legge: “Chi doveva garantire l’efficacia, l’integrità e l’idoneità di tutti i reperti? Bossetti o qualcun altro? Sarebbe, ben più utile che ora tutti si facessero una minima riflessione di come si continui nel volermi additare ed evidenziare attraverso i media, per un reato terribile, atroce e vergognoso che non ho commesso”, scrive l’uomo, che continua a gridare la sua innocenza.
Il dito puntato contro chi conservava i reperti
Bossetti punta il dito contro chi avrebbe dovuto conservare i reperti, che a suo dire non sarebbero stati conservati a dovere, finendo per infangare quella che invece era la verità. “La mia rabbia si cela dietro ad una verità insabbiata, da anni deteriorata!!! Grazie a coloro che mi hanno rovinato la vita e verso chi ad oggi ha concesso tutto questo assurdo, vergognoso scandalo”.