Ha confessato Monica Santi, la 32 enne babysitter che aveva in affidamento il piccolo del modenese gettato dal balcone.
La donna ha confermato il racconto della colf, che ha riferito di averla vista gettare il piccolo dalla finestra.
Ma dice di averlo fatto in un momento di non luciditร : “Ero in catalessi, ma non รจ stato un gesto deliberato, ho avuto un malore. Vengo da un periodo difficilissimo”.
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Il lavoro da gennaio
La donna lavorava in quella casa da gennaio, per 8 ore al giorno. La nonna del piccolo ha riferito agli inquirenti che mai, in tutti questi mesi, la giovane babysitter avesse mai manifestato segni di squilibrio.
La mamma del bimbo รจ una volontaria, mentre i nonni sono commercianti, di lรฌ la scelta di affidarlo a una babysitter.
L’avvocato di Monica Santi
Francesca Neri, avvocato di Monica Santi, ha confermato che non si รจ trattato di un gesto premeditato: “Lei ha spiegato che non รจ stato un gesto premeditato ma frutto di un malore che improvvisamente l’ha colpita. Lei si รจ trovata in uno stato di catalessi dove si sentiva soffocata ed ha compiuto questo gesto del quale non riesca a dare alcuna spiegazione. Dopo aver compiuto questo gesto dice che si trovava in una realtร parallela e non capiva cosa gli stesse succedendo. Lโunica cosa che รจ stata in grado di fare รจ stato di scendere dal piano superiore e andare dalla donna delle pulizie che era al piano inferiore e riferire la frase: โadesso il bambino รจ liberoโ.
Il periodo di buio
L’avvocato dice: “La sua era una richiesta di aiuto nei confronti della colf, infatti quella frase lโha ripetuta due-tre volte in quanto la signora non capiva cosa stesse dicendo. Solo dopo la colf ha capito che il bambino si trovava sul retro. Lei era priva di alcun sentimento, era immobilizzata. Ha potuto dire che nellโultimo periodo, a seguito di insoddisfazioni in campo lavorativo, precedenti al lavoro di baby sitter, ed รจ nato in lei un senso di abbandono e insicurezza“.