Due complici nella strage di Altavilla Milicia e altri aggiornamenti
Sabrina Fina e Massimo Carandente sono i due fanatici religiosi fermati dai carabinieri con l’accusa di aver partecipato alla strage di Altavilla Milicia, Palermo. Giovanni Barreca ha 54 anni ed è reo confesso accusato di omicidio plurimo e soppressione di cadavere. La motivazione data è di natura spirituale, c’era il demonio a casa. L’uccisione di moglie e due figli è stata giustificata con l’intento di voler eseguire un esorcismo che allontanasse il diavolo. Non poteva correre la memoria ad un caso che negli anni Novanta fece scalpore e che tra poco racconteremo.
Tornando al delitto di Altavilla Milicia, possiamo dire che ha motivazioni spirituali accompagnate anche da disagi sociali ed economici. “La condizione economica della famiglia non era buona, tanto che il Comune, per aiutarli, aveva trovato alla vittima piccoli lavoretti. La donna era seguita dagli assistenti sociali che non hanno mai avuto, però, il sospetto di violenze in famiglia” (fonte Ansa). Il movimento evangelico ha risposto a quanto è accaduto, Il pastore della chiesa evangelica che conosceva la famiglia ha raccontato sull’allontanamento dalla comunità della famiglia, “non riusciamo a capire come sia stato possibile tutto questo. Lui era un uomo religioso e cercava di accontentare la moglie in tutto”.
Da Altavilla Milicia a Polistena, salto indietro nel tempo a Polistena in Calabria
Maria Ilenia Politanò fu uno di quei casi di cronaca che negli anni Novanta concertarono telegiornali e dibattiti televisivi, era anche il tempo delle prime polemiche sulle televendite di magia ma siamo ancora lontani dal caso Wanna Marchi (scoop Striscia La Notizia 2001). Maria Ilenia Politanò venne portata in ospedale senza vita, dallo zio.
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Cinquanta giorni e mostrava tutti i segni di una violenza: organi sfondati e sevizie. Tutto parte dalla madre che durante la gravidanza denunciò ai famigliari di sentire voci e presenze, pensava che la palazzina fosse posseduta. Venne chiamata anche una maga, Yvette, che chiese per la liberazione spirituale circa venti milioni di lire. La gravidanza andò bene ma i pianti della bambina vennero sempre interpretati come segno di manifestazioni demoniache.
Con la famiglia presente, lo zio seviziò la bambina convinto di eseguire l’esorcismo. Le notizie si concentrarono tutte sull’uso dell’acqua santa, fatta ingurgitare con violenza e poi le percosse e la violenza. Dapprima fu condannata tutta la famiglia per omicidio, in seguito furono dati diciotto anni soltanto allo zio. La maga Yvette invece scontò un anno e otto mesi con l’accusa di truffa.
Varese 1998-2004: gli omicidi delle Bestie di Satana
Negli anni Novanta, esplose il caso delle Bestie di Satana, una banda di serial killer nella provincia di Varese, responsabile di omicidi, violenze e induzioni al suicidio. Le vittime includono Mariangela Pezzotta, Chiara Marino, Fabio Tollis e Andrea Bontande, quest’ultimo vittima di suicidio indotto.
Il gruppo, legato al satanismo e all’uso di droghe, era noto per comportamenti violenti e irrazionali, come camminare sui binari in stato di ubriachezza. Tra il 1996 e gli anni Duemila, si registrarono numerosi casi di omicidi e crimini collegati alle Bestie di Satana, evidenziando la diffusione delle sette sataniche e dei gruppi violenti legati all’Heavy Metal e al satanismo. I processi e le condanne per gli omicidi di Tollis, Marino, Bontade e Pezzotta si concentrarono principalmente tra il 2005 e il 2007, con ulteriori sviluppi negli anni successivi fino al 2017.
Elementi venuti fuori dall’omicidio di Altavilla Milicia
L’elenco e le cronache nere con all’interno elementi di credenze religiosi è più lungo e va anche all’estero dove troviamo storie gravissime. Che cosa sappiamo della nuova strage di Altavilla Milicia? Un testimone importante di quello che è avvenuto è la figlia sopravvissuta, potrà raccontare nel tempo lo stato d’animo del padre e della famiglia, confermare se c’erano segni di disagio o meno collegabili alla decisione di compiere una strage.
La coppia prima di vivere a Altavilla Milicia, risiedeva a Novara, in Piemonte. Giungono nella città e frequenteranno la chiesa evangelica, dopo però l’abbandoneranno e organizzato riti e incontri di preghiera in casa. I profili social di Barreca, l’operaio arrestato, testimoniano credenze e ossessioni, seguiva personaggi che raccontavano di essere in grado di liberare persone dal demonio o di curare gravi condizioni di malattia. Importanti sono anche i fermati di oggi, Sabrina fina e Massimo Carandente su cui cade l’accusa di avers istigato all’uccisione dei famigliari per liberare la casa da presenze demoniache.