Una rete di agenti russi in contatto con due colonnelli ucraini per rapire e uccidere Volodymyr Zelensky
Il piano segreto per uccidere Volodymyr Zelensky attraverso colonnelli ucraini traditori è stato scoperto e svelato dal servizio di sicurezza ucraino (acronimo Sbu). L’uccisione del presidente è stata concepita come un regalo a Vladimir Putin, con un premio stimato tra 46 e 76 mila euro in caso di successo.
Secondo le fonti, dietro questo obiettivo ci sarebbe una rete di agenti russi. I due colonnelli ucraini, identificati grazie a operazioni di controspionaggio, sono stati arrestati con le accuse di alto tradimento e favoreggiamento di un attacco terroristico. Si sospetta che abbiano anche pianificato l’eliminazione di alti funzionari ucraini su mandato di Mosca.
I servizi segreti russi avrebbero a lungo pianificato il reclutamento di soldati della guardia presidenziale, incaricati di catturare il capo di Stato e assassinarlo. Attualmente, gli imputati rischiano l’ergastolo. Vasyl Malyuk, capo del servizio segreto ucraino, ha dichiarato: “Il nemico è potente e astuto; continueremo a lavorare attivamente per garantire che ogni traditore sia punito secondo legge”.
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Attacco missilistico e con droni, salta la rete elettrica ucraina. Dai canali social di Zelensky
In questa giornata dell’8 maggio, segnata dall’attentato contro Zelensky, giungono aggiornamenti sui danni inflitti da missili e droni alle infrastrutture ucraine. I sistemi di difesa aerea di Kiev hanno intercettato 39 missili e 20 droni; i bombardamenti sulle centrali elettriche hanno causato blackout diffusi.
Attraverso Telegram e altri canali social, Zelensky ha commentato l’attacco, denunciando “il massiccio attacco missilistico del regime di Putin nel Giorno della Memoria e della Vittoria sulla Seconda Guerra Mondiale”. Ha riportato danni significativi alle infrastrutture in diverse regioni ucraine e ha assicurato che tutte le risorse necessarie sono già mobilitate per gestire le conseguenze dell’attacco terroristico.
La Giornata della Vittoria sul nazifascismo, celebrata a Mosca il 9 maggio, è accompagnata da una tensione palpabile. Nel frattempo, l’Unione Europea discute su come gestire i profitti dei beni russi, mentre si sollevano polemiche sulla partecipazione dei rappresentanti di alcuni paesi, anche comunitari, alla cerimonia di insediamento di Putin. Mentre l’UE ha deciso di non inviare il proprio ambasciatore, Francia, Ungheria, Slovacchia, Grecia, Cipro e Malta hanno scelto di farlo in modo indipendente.
Altre informazioni sul nuovo attentato a Zelensky e su altri in passato
I due colonnelli ucraini avevano pianificato di agire prima o subito dopo la registrazione del videomessaggio serale di auguri, in concomitanza con la Pasqua Ortodossa. I due obiettivi principali erano i capi dei servizi ucraini, Budanov e Malyuk, che al momento dell’attacco non si trovavano con il presidente.
Il piano era sorprendentemente semplice: uno dei due assassini avrebbe dovuto sorvegliare l’edificio di Budanov, attendere l’arrivo del presidente in auto e quindi inviare un segnale ai russi. Oltre al rapimento di Zelensky, si prevedeva di lanciare un missile insieme a due droni Fvp, senza considerare le vittime che ciò avrebbe comportato.
Fortunatamente, il servizio di sicurezza ucraino ha sventato questo piano e ha scoperto anche le tre spie russe in contatto con i due colonnelli: Maxim Mishustine, Dmitry Perlin e Alexey Kornev. “L’attentato doveva essere un regalo a Putin in occasione della sua cerimonia d’insediamento”, ha dichiarato lo SBU, evidenziando il coinvolgimento anche dei capi dei servizi di intelligence militare e dell’Ssu.
Dal 2022 sono stati registrati altri tredici tentativi di attentato contro Zelensky. Uno di questi è stato scoperto dal capo della CIA, William Burns: un commando è stato inviato all’aeroporto di Hostomel con l’obiettivo di uccidere il presidente ucraino, descritto come “nazista drogato”, un epiteto che Zelensky stesso ha utilizzato in risposta alle provocazioni di Putin.
Questi attacchi o incidenti sono stati spesso minimizzati o derubricati in modo strano. Un episodio simile è accaduto a Kiev durante la visita del segretario dell’ONU, Antonio Guterres, quando la macchina presidenziale è stata colpita da un SUV in piena notte, un evento che ha destato preoccupazione nei servizi americani e ha portato Guterres a parlare di un possibile segnale politico. Anche in Polonia, Zelensky è stato esposto al rischio: in particolare, un episodio si è verificato in un piccolo aeroporto a Rzeszow-Jasionka, vicino al confine ucraino, utilizzato per i viaggi internazionali, quando un uomo russo di nome Pavel K è stato fermato con una borsa contenente attrezzature elettroniche e mappe GPS.