Che cosa sono i voli di deportazione in Ruanda, quali piani sono stati pensati per gestire i migranti che arrivano dalla Manica?
Il governo guidato da Rishi Sunak, successore dei precedenti conservatori capitanati da Boris Johnson e Liz Truss, ha adottato una politica estremamente rigorosa nei confronti dei migranti. Tale rigore ha raggiunto l’estremo con la proposta, l’adozione e il tentativo di attuazione di un piano di deportazione dei richiedenti asilo in Ruanda, suscitando una forte reazione sia a livello parlamentare che legislativo. Questo progetto, discusso da diversi mesi, ha incontrato inizialmente ostacoli e opposizioni, con la Corte europea dei diritti dell’uomo che ha bloccato il primo tentativo di partenza dell’aereo destinato al trasferimento dei migranti.
Va sottolineato che tale trasferimento non era definitivo, ma mirava a consentire l’analisi delle domande di asilo. Il governo britannico era persino pronto a versare 140 milioni di euro al Ruanda per questo scopo. Le persone destinate alla deportazione hanno presentato ricorso, e anche la Corte Suprema Britannica ha riconosciuto come violazione del diritto internazionale il piano di deportazione. Questo diritto è sancito dalle convenzioni internazionali e sottolinea il dovere del Regno Unito di non respingere i richiedenti asilo in situazioni di pericolo.
Inoltre, si è discusso di un duro piano di accoglienza per i migranti arrivati via mare, che prevede la loro sistemazione su una chiatta galleggiante, nota come Bibby Stockholm, comunemente descritta come una sorta di nave prigione. Nonostante le contestazioni, Rishi Sunak sembra determinato a far partire i primi migranti verso il Ruanda, poiché la Corte Suprema non ha completamente bocciato il piano di deportazione. Questo piano, denominato Illegal Migration Bill, prevede il finanziamento del paese ospitante, appunto il Ruanda.
Iscriviti gratuitamente sul canale Telegram, cliccando qui
oppure su Whatsapp, cliccando qui per non perdere tutte le novità
Primi voli pronti per il Ruanda, Rishi Sunak è deciso su questa misura
Il premier britannico Rishi Sunak prosegue questa politica di asilo e immigrazione, nonostante l’opposizione della Corte Suprema. Il controverso disegno di legge, che prevede il rimpatrio dei migranti nel Ruanda, sarà sottoposto al voto del Parlamento.
Sunak lo descrive come una legislazione cruciale che cambierà radicalmente l’approccio all’immigrazione clandestina. Il governo cerca di completare il passaggio parlamentare il prima possibile, con l’obiettivo di inviare un messaggio forte: chi arriva illegalmente non potrà restare. Nonostante le critiche, Sunak è determinato a implementare il piano, sottolineando che nessun tribunale internazionale lo fermerà. Il piano, costoso e controverso, prevede un trasferimento dissuasivo dei richiedenti asilo nel Ruanda.
Il disegno di legge è noto come Safety of Rwanda Bill, il Ruanda è considerato paese sicuro dove portare i migranti sotto protezione. Per Rishi Sunak però è anche un disincentivo a partire con viaggi pericolosi e illegali, la navigazione verso la Manica con imbarcazioni gonfiabili. La determinazione è talmente tanta che, nonostante l’attesa per l’approvazione definitiva, il primo ministro ha promesso che i primi voli di richiedenti asilo partiranno e inizieranno, con precisione, tra dieci e dodici settimane. Queste parole sono state pronunciate in una conferenza stampa a Downing Street.
Voli per richiedenti asilo in Ruanda: posizioni politiche
Il Primo Ministro Sunak è determinato a far svolgere una sessione parlamentare prolungata per approvare il disegno di legge, affermando senza esitazioni che “i voli verso il Ruanda partiranno tra dieci e dodici settimane”. Questo progetto non solo mira a trasferire i richiedenti asilo, ma anche a creare posti di lavoro. Il Ministero degli Interni ha stanziato risorse significative per gestire le domande di asilo, con l’assunzione di duecento operatori, l’allestimento di 25 aule di tribunale, l’impiego di 150 giudici e 500 accompagnatori per i voli, oltre a 300 addetti in formazione.
Yvette Cooper, segretario del Ministero degli Interni, ha sottolineato che il disegno di legge non è bloccato, dato che i laburisti detengono la maggioranza parlamentare. Ha ribadito l’importanza di potenziare la sicurezza delle frontiere anziché investire in un programma che trasferirà solo l’1% dei richiedenti asilo. Tuttavia, il leader dei Liberal Democratici, Sir Ed Davey, ha definito il piano Ruanda un “fallimento colossale” del governo conservatore. Le discussioni alla Camera dei Lord sugli accordi giudiziari e legali sono state critiche, con il ministro degli Esteri Mitchell che ha denunciato toni razzisti in diverse occasioni.