Attacco di cuore: i sintomi che possono essere un allarme (da sapere!)

By Maria Angelucci

Una dieta sana, fare sport, avere dei ritmi sonno/veglia regolari, evitare di esagerare con gli alcolici e possibilmente smettere di fumare: sono questi i consigli sullo stile di vita da adottare per ridurre drasticamente il rischio di infarto.

Ma non solo: anche l’età, il sesso, la propria anamnesi familiare. Ecco a voi tutti i fattori di rischio.

Attacco cardiaco: i parametri da tenere sotto controllo

Innanzitutto, è opportuno ricordare che si distinguono due tipi di prevenzione cardiovascolare:

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  • primaria, quando è messa in atto in  soggetti sani, che non hanno cioè ancora nessuna malattia cardiaca ma che devono a prescindere, come tutti, comunque evitare di esporsi al rischio di svilupparla
  • secondaria, quando il problema riguarda invece coloro che la malattia cardiaca l’hanno giù sviluppata

I fattori di rischio

Statisticamente, pare vi siano alcuni soggetti più esposti di altri a sviluppare malattie cardiache. Essenzialmente, il rischio dipende da 3 fattori:

  • familiarità: l’avere nella propria anamnesi familiare casi di soggetti con malattie cardiovascolari, aumenta il rischio di svilupparne una;
  • età: con l’avanzare del tempo il rischio aumenta per tutti;
  • sesso: mentre in età giovanile e fertile le donne sono meno esposte degli uomini, con l’arrivo della menopausa il rischio di equivale per entrambi i sessi.

Altri fattori di rischio:

  • ipercolesterolemia: alti livelli di colesterolo causano un restringimento ed indurimento dei vasi sanguigni, noto col nome di aterosclerosi, che aumenta notevolmente il rischio di infarto.
  • ipertensione arteriosa: l’ipertensione provoca una maggiore probabilità di sviluppare l’aterosclerosi che come abbiamo visto sopra causa un maggiore rischio di sviluppare malattie cardiache; se la vostra pressione è più alta del normale (si parla di ipertensione di grado moderato quando questa supera i 140/80), rivolgetevi al vostro medico, che fatti i dovuti controlli stabilirà se è eventualmente necessario ricorrere a una cura per riportarla a livelli ottimali;
  • diabete: anche l’eccesso di glucosio nel sangue comporta un danneggiamento delle arterie e favorisce l’aterosclerosi. Oltretutto, i soggetti diabetici sono spesso soggetti ipertesi.
  • alimentazione sbagliata: come abbiamo ricordato all’inizio dell’articolo, è necessario seguire una alimentazione corretta. Povera di grassi, di sodio, di zuccheri. Evitare un eccesso di alcolici, cibi troppo elaborati, e in generale seguire una dieta ipocalorica per evitare aumenti di peso: l’obesità è una delle cause di infarto e altre malattie cardiache.
  • Sovrappeso ed obesità come dicevamo, il sovrappeso è una delle cause forse primarie di malattie cardiache. E’ necessario mantenere il proprio peso forma.
  • Sedentarietà: anche uno stile di vita sedentario favorisce un aumento di peso: fare sport con costanza almeno 2 o 3 volte a settimana non solo fa bene alla forma fisica, ma contribuisce anche a mantenere giovane e funzionante il sistema cardiocircolatorio.
  • Fumo: il fumo di sigaretta causa danni cronici ai vasi arteriosi: perdita di elasticità, lesioni delle pareti, possono condurre all’aterosclerosi e portare all’ipertensione.
  • Stress: lo stress cronico può condurre all’ipertensione assai pericolosa per il nostro organismo, perché, appunto, aumenta il rischio di infarto. Anche nel caso di ipertensione da stress, è dunque necessario evitare le fonti di stress, e comunque ricorrere alle cure di un cardiologo nel caso in cui si sviluppi ipertensione, così che possa al più presto somministrare la cura più appropriata.

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